Bahia: Il vero senso della Cooperazione Internazionale

Questa settimana la Bahia ha tristemente guadagnato la ribalta in Italia con un pessimo esempio (Ospedale San Raffaele di Salvador de Bahia) di cooperazione internazionale tra Italia e Brasile, una denuncia di come soldi pubblici e soldi che dovrebbero essere destinati ad opere filantropiche vengano invece utilizzati per fini privati. Nostri connazionali che avrebbero dovuto occuparsi di queste opere filantropiche sembra che siano addirittura coinvolti anche con la prostituzione minorile.

Sono 9 anni che vivo in Brasile, in Bahia, e non mi sorprende sapere che nostri connazionali vengano in Brasile pensando che possano fare ció che vogliono, che possano andare con le minorenni….purtroppo se ne vedono molti, troppi italiani, ma anche tedeschi o altri europei, che arrivano a Salvador de Bahia credendosi padroni di tutto e di tutti.

Quella che vi voglio raccontare peró é un’altra Bahia, sono altre storie di cooperazione, altri esempi di collaborazione italo-brasiliana che fortunatamente esistono: sono numerosi e grazie ad essi continuiamo a sognare che sia possibile costruire un mondo piú giusto, solidale, dove i diritti dei minori possano essere rispettati e garantiti.

Vi voglio raccontare una piccola parte di ció che personalmente ho potuto testimoniare in questi anni e che continuo a vivere quotidianamente: storie fatte di persone semplici, che lottano duramente contro ogni avversitá, cercando di costruire un mondo migliore. Storie costruite da persone che lavorano nel terzo settore perché credono in ció che fanno, persone che non sono ansiose che finisca la giornata di lavoro e che spesso non staccano nemmeno il sabato e la domenica e sono felici e entusiaste di ció che fanno.

In questo ultimo mese ho avuto la fortuna di ripercorrere insieme ad un gruppo di ragazzi italiani la storia dell’inizio dei progetti di Ai.Bi. in Bahia: abbiamo avuto modo di partecipare a momenti molto speciali in cui abbiamo potuto condividere un poco dello spirito e dell’allegria delle varie sfacettature della cultura nordestina. Abbiamo avuto modo di vedere ragazzi che sono stati beneficiari del progetto quando erano bambini e che oggi sono contenti di poter passare ad altri bambini della comunitá quanto hanno appreso nel corso degli anni. Credo che piú di qualsiasi relazione o rendicontazione, questi siano i momenti in cui si possa comprendere l’importanza di investire nel sociale, di investire nel futuro delle persone e delle comunitá.

Anche a Itabuna, dove Ai.Bi. ha iniziato da poco piú di un anno a sostenere dei progetti in favore dell’infanzia, ho potuto assistere ad una bellissima presentazione di danza e percussione dei bambini e degli adolescenti del Lar Fabiano, della Creche Irmã Margarida, dell’Associazione Paulo Tonucci e dell’Istituto Renascer.

Questo, a mio avviso, è fare cooperazione internazionale, lavorare insieme per offrire a bambini, adolescenti e giovani opportunitá di esprimersi, di scoprire e mostrare i propri talenti, di fare arte, di mettersi in gioco, di crescere come cittadini.