Bambini autistici e disabili? Gli ultimi tra gli ultimi nell’emergenza Coronavirus

Senza insegnanti di sostegno, educatori inesistenti, mascherine trasparenti non in produzione, trasmissioni televisive senza sottotitoli: problemi che riguardano oltre il 15% dei minori in età pediatrica

Tra i grandi dimenticati dell’emergenza Coronavirus in Italia ci sono non solo tutti i bambini, ma, soprattutto quelli con disabilità. Autistici e iperattivi in primis, lasciati senza alcun supporto né educativo né sanitario durante la Fase 1 dell’epidemia. Un’interessante e, purtroppo, cruda inchiesta, è stata fatta sul tema dal quotidiano La Verità. “I nostri figli non sanno rispettare le distanze e hanno bisogno di stimoli continui”, ha spiegato al quotidiano Benedetta Demartis, presidente dell’ANGSA – Associazione nazionale genitori di soggetti autistici. Ma questo non è certamente l’unico problema.

“Due mesi – ha spiegato ancora la Demartis raccontando cosa abbia significato il lockdown per questa particolare categoria di genitori – passati con il terrore che i nostri figli si ammalassero, perché hanno altre patologie come l’epilessia o problemi gastrointestinali associati e in caso di contagio immaginarli in un pronto soccorso o intubati è un delirio”.

Bambini autistici lasciati senza educatori…

Altra questione è quella degli insegnanti e degli educatori. “Ai nostri figli – continua la Demartis – sono stati togli gli educatori del Comune, gli assistenti cui hanno diritto per legge”. Inoltre, “per fare uscire di casa bambini, ragazzi che sono super attivi ma non sanno indirizzare le loro energie, abbiamo lottato, scrivendo anche al presidente Conte. Alla fine siamo stati ascoltati, abbiamo ottenuto deroghe però intanto era passato più di un mese”.

E anche per la Fase 2 la situazione non sembra facile, perché anche in tema di rispetto delle distanze, questi sono spesso ragazzi che “vogliono toccare, abbracciare, chi li riesce a fermare?”. Già. Eppure fra autismo, ritardi mentali, malattie genetiche rare e Adhd, le disabilità dovute a disturbi del neurosviluppo interessano il 15% dei bambini in età pediatrica. Non proprio una cifra esigua, anche se alcune (non l’autismo però) si riducono con la crescita.

Chi ne soffre in questi mesi ha visto una forte regressione, dovuta naturalmente all’isolamento. In Veneto un questionario condotto su 500 famiglie ha registrato un aumento dell’aggressività e dei disturbi nel comportamento nel 40% dei bambini…

Emergenza Coronavirus: altri problemi per gli audiolesi

Un ulteriore situazione problematica è quella dei sordi. Per gli audiolesi le mascherine sono un problema, poiché non riescono a leggere il labiale di chi parla. Antonio Cotura, presidente della FIADDA, associazione che riunisce le famiglie degli audiolesi, sostiene inoltre che “per tutto il periodo dell’emergenza non si è vista una trasmissione con sottotitoli. Non avevamo il diritto di essere informati anche noi?”.

Già. L’auspicio, ora, è che a questi bambini (e non solo) e a queste famiglie vengano fornite le risposte che attendono. Senza più aspettare. Perché, durante un’emergenza, chi è in difficoltà dovrebbe venire per primo e non, invece, per ultimo…