Bambini bielorussi, adozioni ancora a rischio. Per motivi “burocratici”

bielorussiaL’autorità centrale bielorussa sollecita il rinnovo del documento di garanzia, scaduto a settembre. La mancanza del documento è “ostacolo insuperabile per l’esame delle pratiche”. L’Italia è l’unico paese autorizzato per le adozioni di bambini bielorussi. Riportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo pubblicato giovedì 15 gennaio sul “Redattore Sociale”.

 

Le adozioni internazionali di bambini bielorussi da parte di famiglie italiane potrebbero di nuovo bloccarsi, dopo essere state riattivate nel marzo 2014, in seguito a 8 anni di interruzione. Il rischio viene segnalato in una lettera inviata dal Centro adozioni nazionale della Bielorussia agli enti italiani autorizzati per la adozioni e diffusa da Aibi (Amici dei bambini). Responsabile della situazione sarebbe, a quanto si riferisce, la Commissione adozioni internazionali (Cai) presso la nostra Presidenza del Consiglio dei ministri, che non ha ancora rinnovato il documento di garanzia, scaduto a settembre. Più di un cavillo burocratico, quindi, visto che si tratta della condizione indispensabile affinché i delicati e complessi rapporti con l’autorità bielorussa non si interrompano. In base al Regolamento sulla collaborazione tra il ministero dell’Istruzione bielorusso e la Cai sull’adozione dei minori bielorussi in Italia, infatti, la stessa Cai “si impegna a presentare al ministero dell’Istruzione il documento di garanzia sulle informazioni obbligatorie sulle condizioni di vita e l’educazione dei bambini presso le famiglie dei cittadini italiani – si legge nella lettera – indirizzato al Centro adozioni nazionale bielorusso annualmente, per cinque anni dopo l’adozione. Tale documento di garanzia – continua la lettera – deve essere confermato dalla Cai almeno una volta l’anno. Il 13 settembre del 2014 è scaduta la validità dell’ultimo documento di garanzia presentato da parte della Cai”.

Sebbene la Commissione sia stata più volte sollecitata dall’autorità bielorussa a procedere con il rinnovo, “sino ad oggi – denuncia il Centro adozioni nazionale – il documento non ci è pervenuto”. Le conseguenze di questo ritardo potrebbero essere gravi, soprattutto considerando che le adozioni di bambini bielorusse sono concesse esclusivamente all’Italia e sono state recentemente riattivate, nel marzo scorso, dopo ben otto anni di blocco. “La mancanza del documento di garanzia – annuncia quindi l’autorità bielorussa – è un ostacolo insuperabile per la futura collaborazione nell’esame delle pratiche di adozioni internazionali dei minori  bielorussi da parte dei cittadini italiani”. Alle famiglie italiane vanno quindi “le nostre scuse per le difficoltà venutesi a creare, certamente no per nostra responsabilità – precisa il Centro adozioni della Bielorussia – Da parte nostra – conclude – continueremo a sollecitare la richiesta alla Cai per il rilascio del documento di garanzia”.