Barletta. Un pranzo multietnico e la spiritualità: ecco l’adozione che fa comunità

santuarioInvoltini primavera, ajiaco colombiano (minestra di pollo e patate), saka-saka congolese (foglie di manioca cotte con olio di palma e di arachidi), e feijoada brasiliana (piatto a base di riso e fagioli neri).

Ecco il ricco pranzo multiculturale che unirà una ventina di famiglie pugliesi, che condividono un sogno, per alcune già diventato realtà, per altre ancora in divenire: l’adozione internazionale.

A Barletta, domenica 6 ottobre, si incontreranno a tavola due gruppi di famiglie. Il primo è formato da una decina di coppie aspiranti adottive che di mattina frequenteranno il corso “I tempi dell’attesa”, un momento di formazione che le sedi di Ai.Bi. organizzano per le famiglie in attesa di abbinamento. Il corso prevede otto incontri calendarizzati, uno al mese, condotti dalle psicologhe nei locali del Santuario Maria Santissima dello Sterpeto.

Il secondo gruppo è invece formato da famiglie che hanno già adottato e che ogni primo sabato del mese, secondo una tradizione consolidata, accolgono l’invito delle famiglie adottive e affidatarie della Comunità “La Pietra Scartata” a recitare, all’interno dello stesso Santuario, il Rosario per i bambini abbandonati.

Abbiamo pensato di abbinare le due manifestazioni per permettere alle famiglie che aspettano di diventare genitori di confrontarsi con quelle che hanno un’esperienza adottiva collaudata”, racconta Floriana Canfora, responsabile della sede pugliese.

E siccome l’identità passa attraverso il riconoscimento delle singolarità di ciascuno, tutto il menù sarà multietnico, con i piatti tipici dei Paesi d’origine dei bambini adottati: Congo, Cina, Perù, Cile, Colombia, Brasile.

Tutti insieme, dopo pranzo, parteciperanno a una riflessione pomeridiana sulla spiritualità dell’adozione tenuta da Antonio Gorgoglione, coordinatore regionale del movimento delle famiglie.