Basta con la somma dei morti: perché non contare i minori salvati e accolti in una famiglia?

lampedusa_video350x200La prima telefonata è arrivata un’ora esatta dopo che sul sito era comparsa la news del progetto Bambini in alto mare. “Noi viviamo a Pistoia. Siamo disponibili ad accogliere subito!”. E’ solo la prima di diverse famiglie che già si sono messe a disposizione del piano di emergenza Ai.Bi.

Il tam tam della solidarietà è appena cominciato. Telefonate e mail continuano ad arrivare. Una task force di operatori e volontari è attiva 24 ore su 24, la nostra missione su Lampedusa è in partenza.

Su questo sito vi terremmo aggiornati, giorno per giorno, di ora in ora, su quello che riusciremo a fare, grazie a tutti voi. Di che cosa c’è bisogno?

Di tutto! Famiglie disposte ad aprire la loro casa per accogliere in affido un bambino straniero non accompagnato; persone disposte ad offrire temporaneamente la disponibilità di una casa libera, una stanza, qualche posto letto per accogliere una mamma sola con il suo bambino; uomini e donne che possano donare tempo libero e diventare volontari in una delle nostre strutture; giovani disponibili a impegnarsi come dialogatori volontari, perché bisogna andare nelle piazze, fermare le persone, andare porta a porta per convincere tutti i cittadini italiani a fare qualcosa, a scendere in campo, a dire basta a queste stragi vergognose.

E poi c’è bisogno della generosità, di chiunque voglia e possa dare un sostegno economico, con una donazione o attivando un Sostegno senza Distanza.

Anziché il conteggio dei cadaveri recuperati, che sono saliti a oltre trecento, Ai.Bi., da oggi, vuole iniziare un conteggio opposto: vogliamo contare il numero di bambini salvati e accolti, il numero delle mamme che con i loro figli hanno trovato una casa.

Ma bisogna fare in fretta, bisogna che parta una vera mobilitazione popolare.

Basta vedere le immagini del video girato dal deputato Pd Khalid Chaouki (in homepage), da sempre attento alle problematiche dei bambini e dei minori fuori famiglia (è il parlamentare che ha sostenuto il Manifesto Ai.Bi. per una riforma della legge sulle adozioni internazionali e ha presentato una proposta di legge ad esso ispirato). A caldo Chaouki ha commentato: «Racconteremo e non saremo creduti, così scrisse Primo Levi, testimone e vittima delle atrocità naziste, per significare l’enormità del male che aveva colpito il suo popolo. Ebbene noi, davanti alla tragedia che si consuma nel nostro Mediterraneo, diventato il più grande cimitero a cielo aperto, di fronte ai racconti di questo orrore e a quello che ho potuto vedere con i miei occhi a Lampedusa, insieme ai miei colleghi parlamentari e alla presidente della Camera Laura Boldrini, non posso stare in silenzio. Il Centro di accoglienza di Lampedusa è in condizioni disumane”. Sul progetto Bambini in alto mare è sceso in campo con tutto il suo appoggio, donandoci per cominciare i suoi video e queste immagini che mostrano quello che non vogliamo mai più vedere.

Perché ci può essere qualcosa di ancora peggiore di morire in fondo al mare ed è perdere la dignità della propria vita, essere un bambino e dover dimenticare che cosa significa avere una casa e una famiglia.

Non possiamo restare a guardare. Tutti possiamo fare qualcosa!