Basta un viaggio nel proprio Paese d’origine, per riappacificarsi con il passato

La Paz City200Sempre divisi, tra il sentirsi italiani e il vedersi allo specchio sudamericani. Senza trauma, ma con la voglia di fare pace con il proprio passato. E’ così che il loro viaggio in Bolivia ha avuto il sapore di un viaggio nel tempo, oltre che nello spazio. BrunoAntonio Denza, sono gemelli. Furono adottati da una famiglia italiana quando avevano appena due mesi. Hanno voluto trascorrere due settimane in Bolivia, per annusare il Paese nel quale sono nati. Antonio racconta l’emozione provata, appena fuori dall’aereo, nel trovarsi circondato da tanta gente che aveva i suoi stessi tratti somatici. Mentre l’attenzione di Bruno si è focalizzata sulle differenze, tra la Bolivia e l’Italia. Lo ha colpito soprattutto il diverso modo di vivere. In Bolivia è particolarmente forte la dimensione sociale, più sviluppata rispetto all’Europa. Nel vecchio continente si lavora molto, e le persone passano il tempo andando da casa all’ufficio e viceversa.  Mentre in Bolivia, la gente trascorre insieme molto più tempo. Ma forse il vero incontro dei gemelli Danza è stato quello che gli operatori dell’orfanotrofio hanno procurato loro. perché a La Paz vive da due anni, Carlos Remuzzi.   Ingegnere biomedico, adottato all’età di due anni da una famiglia di Bergamo. Dopo aver visitato la Bolivia, Carlos, con la sua laurea in tasca, ha preso l’aereo per restituire al suo ‘Primo Paese’, l’amore e il bene che ha ricevuto in Italia. Lavora infatti nel campo della telemedicina. L’azienda per la quale lavora  permette a tanti medici rurali di scambiarsi attraverso la rete informatica referti, diagnosi e consultare specialisti delle varie discipline, riuscendo così a garantire a tanti pazienti prestazioni sanitarie altrimenti inaccessibili.

Remuzzi, che continua a sentirsi  ‘straniero’ in Bolivia, è affascinato dalla cucina ‘esotica’ che ormai gli è sempre più familiare, visto che da tempo convive con la sua fidanzata, una psicologa boliviana. Se non un esempio per i fratelli Danza, senza dubbio un amico speciale. Uno che vive la propria doppia nazionalità, di nascita e di adozione senza conflitti. Ma solo come una ricchezza al quadrato. Antonio e Bruno hanno infatti lasciato la Bolivia con un “Arrivederci”, e si sono ripromessi di ritornare non più da turisti. Perché hanno voglia di respirare a pieni polmoni la loro terra d’origine. Anche se  anche per loro l’Italia resta il loro Paese.

 

Fonte http://www.paginasiete.bo/revmiradas/2013/10/3/adoptados-extranjeros-2171.html