“Benedico quella madre, ha dato a mio figlio ciò che io non potevo dargli”

Maria Rosaria scrive:

Sono madre adottiva ed ogni giorno benedico quella madre che ha dato a mio figlio ciò che io non potevo dargli: consegnarlo alla la vita.
Ha scelto la vita al posto della morte.
Se è vero che l’esempio vale più di tante parole, gli ha dato la migliore lezione sulla vita e sull’amore che potesse lasciargli, anche se lo ha fatto fin dove ha potuto.

Cara Maria Rosaria,

quante sfaccettature, quante pieghe misteriose e luminose, nell’abbandono!

Volentieri pubblichiamo un commento come il suo, che offre occasione di illuminare uno degli aspetti più delicati ma più appassionanti dell’essere genitore adottivo: l’aver salvato una creatura dall’abbandono mettendosi a sua completa disposizione.

Siamo orgogliosi di aver portato allo scoperto un argomento così caldo e “sentito”, specialmente dalle madri. Commenti come il suo ripagano dello sforzo compiuto, in qualità di famiglie adottive, di metterci sempre in prima linea senza sottrarci alle nostre responsabilità, spesso assumendoci il rischio di affrontare per primi questioni spinose.

Una di queste è il significato implicito nell’abbandono di un figlio. Non è affatto raro che la consegna di un figlio nasconda la tensione verso una speranza negata, la speranza di veder crescere un figlio tra due braccia “altre”, che potranno prendersi davvero cura di lui. Nell’accogliere un bambino abbandonato come nostro figlio, noi genitori adottivi raccogliamo un messaggio segreto e sussurrato: il messaggio di una madre che, consapevolmente o no, ha mormorato una preghiera per la sua creatura. È nostro compito impegnarci a dare seguito alla preghiera di queste madri che non abbandonano il figlio alla morte, ma scelgono di consegnarlo alla vita.

Di questo argomento tratteremo ampiamente a Monte Colombo, in provincia di Rimini, durante i convegni che abbiamo organizzato per la Settimana delle famiglie di Ai.Bi. dal 25 agosto al 1° settembre. Esperti di infanzia, educatori di livello internazionale e specialisti di forme innovative di adozione saranno a disposizione delle famiglie per delineare nuovi scenari, nei quali troveremo soluzione alla crisi in atto nella cultura dell’accoglienza.

Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini