Binnish, corsi di cucito per aiutare le donne siriane a ritagliarsi un futuro “su misura”

donne sirianeDal nostro inviato (Luigi Mariani) – È nei momenti in cui tutto sembra essere perduto, che bisogna trovare la forza per ricominciare e andare avanti. Ne sanno qualcosa le migliaia di donne siriane che, in questi anni di guerra, con grande coraggio, hanno portato avanti la loro silenziosa battaglia personale, nel difficile ruolo di mogli e madri, in un contesto di estrema difficoltà e di emergenza continua.

Ed è anche a queste donne che Amici dei Bambini, attraverso il progetto “Baladi” (“Il mio paese”) ha voluto pensare, per affiancarle e incoraggiarle nel loro arduo, ma alquanto importante compito. Fra le attività in corso d’opera, infatti, c’è la realizzazione di un laboratorio di sartoria per le madri di Binnish e dei villaggi circostanti, un luogo dove possano ritrovarsi per apprendere un mestiere e liberare quelle energie e quelle potenzialità che la guerra finora ha soffocato e represso. Attraverso questa iniziativa – portata avanti con il supporto dell’associazione Syrian Children Relief – non si vuole fornire a queste donne solamente uno spazio di aggregazione, un momento in cui possano riscoprire se stesse, dimenticando per un attimo il dramma del conflitto; le si vuole aiutare a ritrovare innanzitutto la dignità, a valorizzare i propri talenti, a riscoprirsi utili e importanti.

È stato infatti dimostrato (anche attraverso analoghi programmi cosiddetti di “women empowerment”, realizzati negli stessi campi di rifugiati siriani in paesi come Libano e Giordania), che, messe di fronte all’opportunità di apprendere e investire nella propria formazione, le donne imparano a apprezzare maggiormente le proprie capacità, al punto di voler poi espandere le proprie competenze e conoscenze, ad esempio dedicandosi allo studio di una lingua o dell’utilizzo del computer.

Non solo, attività di questo genere aiutano le donne ad acquisire maggior consapevolezza del proprio ruolo all’interno della famiglia e della comunità in cui vivono; la capacità di produrre reddito conferisce loro un maggior potere decisionale, necessario a contribuire in maniera più incisiva ed efficace al sostentamento dei propri cari e alla vita civile in generale. E questo è ancora più vero e importante per tutte quelle madri siriane che sono rimaste vedove, e dunque sole nella gestione familiare; la loro emancipazione sociale, spesso, passa anche per quella economica.e

A Binnish, per i prossimi sei mesi, circa una quarantina di donne del paese e dei villaggi vicini potranno dunque partecipare ai corsi di cucito, che si svolgeranno in un luogo sicuro, al riparo da possibili bombardamenti o colpi d’artiglieria. Saranno affiancate da un’insegnante, che le istruirà sulle tecniche e l’uso degli strumenti di sartoria, per renderle capaci di produrre soprattutto sciarpe, maglioni e coperte, in vista dell’inverno. L’obiettivo è quello di far sì che queste madri possano così avviare un’attività che frutti loro un reddito minimo, per contribuire al sostentamento della propria famiglia e continuare a investire su se stesse e sulla propria formazione. Il futuro dei loro figli e della Siria stessa, in fondo, dipende anche da loro.

 

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto il supporto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

 

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.