Bolivia: il giorno dell’assistente sociale

Il 18 ottobre in Bolivia si festeggia il giorno dell’assistente sociale.

Sto pensando, in questo momento, alle assistenti sociali, perché sono per la maggioranza donne, che lavorano nel silenzio e che in alcuni casi sono considerate negativamente dalle persone per le loro indagini familiari. Ricordiamo anche l’assistente sociale di Ai.Bi. di La Paz, Reyna, che spesso ci racconta le sue “avventure” legate alla ricerche familiari dei molti bambini istituzionalizzati della nostra Bolivia.

Dall’esterno può sembrare un lavoro facile, invece cercare le famiglie di origine di questi bambini è molto complesso, così come lo è lavorare per un progetto famigliare. Spesso sono necessarie ore di viaggio sulle strade più pericolose delle Ande o dell’Amazzonia Boliviana; Non pensate a strade asfaltate, che sono poche o alle autostrade, che in Bolivia non esistono. Si tratta inoltre di un lavoro di grande responsabilità: con poche informazioni si ha il compito di presentare proposte alle autorità giudiziali che condizioneranno il futuro di bambine e bambini.

Sono storie di successi e sconfitte; Sono esperienze, però, che danno soddisfazione, come dicono le interessate. Questo perché in Bolivia fare l’assistente sociale è ancora una vocazione. Ieri il SEDEGES di La Paz ha autorizzato una mezza giornata di permesso; Si è trattato di un modo per riconoscere lo sforzo e, spesso, il sacrificio che esige questa professione.

Anche queste brevi note vogliono essere un ringraziamento a tutte le assistenti sociali che hanno lavorato con Ai.Bi. o che tutt’ora ci lavorano, affinché insieme si possa realizzare il grande sogno che non ci siano più bambini abbandonati perché tutti vivono in una famiglia.