Bolivia. Un modello di reinserimento familiare. La storia di Damian 

Dopo anni in orfanotrofio, Damian ha ritrovato madre e nonna grazie al percorso di reinserimento familiare, reso possibile dal progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”

Non sono molte le storie che arrivano dalla Bolivia in cui un ragazzino, ospite per anni in un istituto, riesce infine a tornare tra le braccia della propria famiglia. Spesso, i percorsi di chi transita per le comunità raccontano di minori allontanati da famiglie inadeguate che, non potendo rientrare nel proprio nucleo e non riucendo a venire adottati, una volta diventati maggiorenni vengono formati e accompagnati al di fuori dall’orfanotrofio per affrontare la vita in autonomia.
La storia di Damian non è tra queste, ed è un esempio luminoso che alimenta la speranza di chi si affida al paziente e caparbio lavoro di operatori e assistenti sociali, che ogni giorno operano con determinazione per ricostruire le origini dei minori abbandonati, rintracciare le famiglie e provare a capire la fattibilità di una riunificazione che restituisca ai minori un futuro da figli.

La storia di Damian

Damian è entrato nel centro di accoglienza Mendes Arcos nel 2020. All’inizio, la nonna materna andava spesso a fargli visita. Ma l’arrivo della pandemia di Covid-19 e le misure di quarantena resero impossibile, per un lungo periodo, l’accesso agli esterni. Ma anche dopo la padnemia la nonna non è più tornata a trovarlo e successivamente si è scoperto che la donna aveva avuto un grave incidente e se ne erano perse le tracce. Da quel momento, Damian è caduto nello sconforto, iniziando a temere per il proprio futuro, soprattutto pensando a cosa ne sarebbe stato di lui una volta compiuti i 18 anni.

Un percorso lento, ma con un lieto fine

Amici dei Bambini ha affiancato i servizi sociali del centro nel difficile compito di rintracciare i familiari di Damian, o ciò che ne rimaneva. Dopo mesi di ricerche, finalmente, si è riusciti a stabilire un contatto sia con la nonna, nel frattempo ristabilitasi, sia con la madre, che per anni aveva vissuto lontano, in cerca di fortuna.
Dopo aver costruito, con cura, un progetto di reinserimento insieme alle due donne, gli operatori del centro hanno permesso che Damian lasciasse definitivamente l’istituto. Il ragazzo ha potuto così riabbracciare sua madre, sua nonna e il fratello minore, facendo ritorno a una vita in famiglia. Il progetto, ben definito e condiviso con tutti i soggetti coinvolti, ha consentito un rientro sereno e sicuro, fondato su basi solide.

L’istituto: una tappa di crescita

Damian è stato felice di lasciare l’istituto, che per anni aveva rappresentato la sua casa. Ma al momento dei saluti, ha espresso un desiderio speciale: poter portare con sé la sua “cassa del tesoro”, una scatola che ogni bambino ospitato riceve, dove vengono custoditi quaderni, fotografie e oggetti personali. Un piccolo scrigno di memoria.
Guardando al futuro, Damian ha voluto con sé anche questo simbolo del passato: testimonianza di un periodo difficile ma importante. Quella “cassa del tesoro” custodisce non solo i suoi ricordi, ma anche la forza silenziosa della resilienza e la promessa di un nuovo inizio.

Come aiutare i bambini abbandonati degli orfanotrofi in Bolivia?

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