Bonus mamma 2017: se vale anche per le adozioni, come viene erogato?

Buongiorno Ai.Bi.

Vi scrivo per chiedervi un’informazione relativamente alla possibilità di usufruire di una delle misure di sostegno alle famiglie con figli attivate dal governo.

Io e mio marito stiamo per adottare un bambino di 2 anni proveniente da un Paese dell’Est Europa. Probabilmente riusciremo a portare casa il piccolo prima dell’inizio dell’estate.

Coincidenza vuole, inoltre, che più o meno in coincidenza con l’arrivo di nostro figlio, mio marito inizierà un nuovo lavoro che prevede anche una retribuzione migliore che ci permetterà di innalzare il nostro Isee che attualmente ammonta a circa 25mila euro.

Ho sentito parlare del “bonus mamma”, destinato a tutte le neomamme. Vorrei capire se questo sostegno riguarda anche le mamme adottive o solo quelle biologiche e se è possibile ottenerlo anche per una famiglia con il nostro reddito. Oltre a questo, inoltre, ci sono altri bonus che potremmo richiedere?

Grazie

Flavia

 

CRINO-21Cara Flavia,

non possono cominciare questa mia risposta se non rivolgendo a lei e a suo marito i miei più sentiti auguri per una felice conclusione dell’iter adottivo e per una serena vita in una famiglia più numerosa e accogliente.

Per quanto riguarda la possibilità di usufruire delle misure di sostegno alla genitorialità, è da tenere presente che chi adotta un minore ha gli stessi diritti previsti per le coppie che mettono al mondo un figlio biologico e si trovano nelle medesime condizioni economiche. I figli adottivi, infatti, da questo punto di vista, sono del tutto equiparati dalla legge a quelli biologici.

Alla luce di questo, avrete sicuramente diritto al “bonus mamma”. Si tratta di una nuova misura di sostegno alla natalità prevista dalla legge di Bilancio 2017 ed entrata in vigore il 1° gennaio, che concede un assegno di 800 euro a tutte le donne al settimo mese di gravidanza, a quelle che adottano un bambino con l’adozione nazionale o internazionale e a quelle che ne accolgono uno in affido preadottivo. È una misura una tantum, erogata in un’unica soluzione, al momento della nascita del figlio biologico o dell’ingresso in famiglia di quello adottivo. Ne hanno diritto tutte le neomamme, senza alcun vincolo legato al reddito.  È connesso però al singolo “evento” – nascita o adozione –, a prescindere quindi dal numero di figli nati o adottati contestualmente. In caso di parto gemellare o di adozione di più di un minore, quindi, l’importo dell’assegno non si moltiplica, ma resta sempre di 800 euro. L’unico requisito che le neomamme devono possedere è la cittadinanza italiana o lo status di rifugiata politica.

È stato confermato, inoltre, per il 2017 il bonus bebè, l’assegno di 80 o 160 euro spettante alle famiglie che mettono al mondo o adottano un bambino nel triennio 2015-2017, purché il nucleo famigliare abbia un Isee inferiore a 25mila euro. In questo caso, quindi, la concessione del bonus è connessa al reddito. Nel vostro caso, quindi, l’aumento previsto del valore dell’Isee farebbe uscire il vostro nucleo famigliare dalla fascia prevista per la concessione del bonus.

Potreste però richiedere il “bonus nido”, destinato a tutte le famiglie senza alcuna limitazione di reddito e relativo all’intera durata massima di 3 anni di frequenza dell’asilo nido. In questo caso il contributo può arrivare fino a 1.000 euro annui e viene erogato dall’Inps.

Un cordiale saluto,

 

Antonio Crinò

Direttore generale di Ai.Bi.