Bonus vacanze. “No, grazie ma non lo accetto”. Procedura complicata e poche strutture disponibili

Secondo una piattaforma sarà accettato solo dal 2,6% dei bed and breakfast, mentre le strutture non imprenditoriali sono già escluse

Ma il bonus vacanze del Governo verrà accettato dalle strutture ricettive? I presupposti, in vista di un’estate che per le famiglie italiane doveva essere quella del meritato riposo dopo un anno ricco di preoccupazioni, non sembrano per nulla buoni. Se, in linea teorica, il bonus di 500 euro è destinato a famiglie con un ISEE sotto i 40mila euro, quindi con una platea neppure troppo ristretta, in realtà la procedura per ottenerlo è piuttosto complicata e, forse, disincentivante: “In sostanza – come spiega un articolo su IlGiornale.it al momento del pagamento della vacanza, chi ha ottenuto il bonus avrà diritto ad uno sconto che può valere fino all’80 per cento del bonus (se il soggiorno costa 500 euro, il bonus coprirà 400 euro) mentre il restante 20 per cento diventa una detrazione di imposta usare nella successiva dichiarazione dei redditi, sempre che si abbiano”.

Bonus vacanze: una procedura complicata e tecnologica

Tutto chiaro, comunque, fin qui. Più o meno. Perché, per spiegare agli utenti come usare il bonus, l’Agenzia delle Entrate ha dovuto pubblicare una guida di ben venti pagine. L’uso del bonus richiede peraltro anche una certa dimestichezza con la tecnologia, perché è necessario scaricare la app di PagoPa, per poi accedere tramite SPID successivamente alla presentazione di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), dopo la quale la app fornirà un QR code da presentare in hotel. Una procedura talmente complessa che, secondo un sondaggio di SWG e Confesercenti, solo il 21% degli italiani richiederà il bonus.

Bonus vacanze: una procedura complicata e per gli alberghi poca liquidità

Se le cose per gli utenti si fanno complicate, ancor più lo saranno per le strutture ricettive, che si vedranno riconosciuto solamente un credito fiscale. Non il massimo per un settore che rischia di trovarsi in crisi di liquidità, visti anche i due mesi e oltre di fermo imposto dal Governo. E così sono scattate le proteste degli albergatori. Riuniti in gruppi come l’Atex, associazione che raggruppa diverse strutture extralberghiere in Campania, che ha esplicitamente chiesto ai propri associati di rifiutare le richieste. Il presidente dell’associazione, Sergio Fedele, ha spiegato che la protesta è contro una misura che “invece di agevolare le strutture turistiche, le zavorra costringendole a sostenere costi senza incassare, in un momento drammatico“, obbligando inoltre gli albergatori a seguire “una procedura burocratica complessa e pesante per poi aver diritto al riconoscimento del beneficio”. E, intanto, in Emilia Romagna meno della metà degli alberghi presenti su info-alberghi.com accetterà il bonus. Per i bed and breakfast le strutture che lo accetteranno, secondo una ricerca della piattaforma bed-and-breakfast.it, scenderà al 2,6% del totale.

E, a essere escluse dal circuito di pagamento del bonus, saranno anche le strutture ricettive e locazioni turistiche non imprenditoriali, che rappresentano, però, una fetta importante dell’offerta turistica.