Brasile, Unione Europea e sostenitori a distanza salvano dalla violenza più di 1.000 bambini di Itabuna

minori a rischio brasileIntervenire sull’intera società per difendere i diritti dei suoi figli più piccoli. Era questo il significato del progetto portato avanti da Amici dei Bambini e finanziato dall’Unione Europea nella città brasiliana di Itabuna. L’obiettivo dell’intervento era la riduzione della violenza contro i bambini e gli adolescenti in situazione di abbandono o di vulnerabilità sociale, contribuendo, al contempo, a rafforzare la cultura del rispetto dei diritti dell’infanzia in tutta la comunità locale. Oggi che il progetto si è concluso – dopo 30 mesi di attività: era partito a febbraio 2013 – si può affermare che i risultati auspicati sono stati raggiunti. E questo grazie, oltre che all’Unione Europea, anche alla generosità dei tanti sostenitori a distanza di Ai.Bi. che, in questi 2 anni e mezzo, non hanno fatto mancare il proprio puntuale supporto all’iniziativa.

Un traguardo tanto importante quanto difficile era il contesto in cui si andava a intervenire. Itabuna – 200mila abitanti nello stato di Bahia, a meno di 2 ore di aereo a sud della capitale Salvador – è uno dei centri con gli indici di indigenza e di criminalità più alti di tutto il Brasile. Recentemente è stata riconosciuta come la quarta città più violenta del Paese.

È in questa drammatica realtà che Ai.Bi. ha voluto impegnarsi a favore di oltre mille tra bambini e adolescenti accolti in istituto e delle loro famiglie, oltre che sensibilizzare una comunità di 15mila persone al tema dei diritti dell’infanzia.

Nel corso dei 30 mesi di attività si è riusciti a creare una rete della società civile in difesa dei più piccoli e a costituire un’équipe che si occupi, con interventi individualizzati, di 1.120 minori a rischio, identificati e seguiti da 4 diversi centri sostenuti da Ai.Bi.: gli istituti residenziali SOS Canto de Criança e Casa de Passagem e i centri diurni Lar Fabiano de Cristo e Creche Comunitaria Irmã Margarida. Nel frattempo, 15mila abitanti dei quartieri più degradati della città sono stati coinvolti in attività di sensibilizzazione, prevenzione e identificazione precoce dei casi di violazione dei diritti dei minori. E questo al fine di rafforzare il ruolo della società civile nella promozione dei diritti dell’infanzia e nella partecipazione politica. Infine, 50 tra gli adolescenti seguiti nei diversi istituti sono stati accompagnati dagli operatori di Ai.Bi. lungo il percorso che li ha portati all’inserimento sociale e professionale che altrimenti, in un contesto di violenza e indigenza come quello di Itabuna, sarebbe rimasto per loro solo un obiettivo irraggiungibile.