Calo degli immigrati in Italia: è la prima volta in 20 anni

Secondo i dati dell’ultima ricerca, la popolazione straniera residente in Italia è diminuita di oltre 25 mila unità nel corso del 2020. Un dato che si associa al calo demografico generale in atto in Italia da 6 anni

Un vizio della comunicazione giornalistica, soprattutto in Italia, è l’andamento “ a ondate” delle notizie: ci sono momenti in cui si parla di qualche evento per giorni, quasi come se non ci fosse altro, e poi, per mesi, lo stesso argomento sparisce dai radar. L’immigrazione ne è un esempio lampante: per diverso tempo, spesso anche per opportunità politica, ha occupato le prime pagine dei giornali, poi, per mesi, è come scomparsa, sovrastata da altri temi, pandemia in primis. Tutto questo mentre, purtroppo, tra le acque del Mediterraneo si continua a morire e nei campi in Libia si continuano a subire torture.

Per la prima volta in 20 anni c’è un calo immigrazione in Italia

Negli ultimi giorni, di immigrazione si è tornati a parlare, però, anche per un altro motivo: ovvero che per la prima volta dopo vent’anni la presenza straniera in Italia è diminuita. A confermare il calo dello 0,5%, pari a 26.422 unità, sono i dati del 31° Dossier Statistico Immigrazione a cura di Idos, in collaborazione con Confronti e Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, e riportato da Vita e Agensir, in particolare.
Diverse le voci che hanno contribuito al calo: sono diminuite le iscrizioni dall’estero del 33%, a causa principalmente della pandemia; per lo stesso motivo si è dimezzato anche il numero di stranieri residenti in Italia che si sono cancellati per l’estero portando a un saldo, quindi, positivo, ma comunque inferiore rispetto al 2019. Contribuiscono alla diminuzione anche le cancellazioni effettuate d’ufficio per irreperibilità o perdita dei requisiti, le acquisizioni di cittadinanza italiana da parte degli stranieri e i decessi.
Su questo versante, mentre la popolazione italiana registra un saldo negativo tra nati e morti di quasi 400 mila persone in meno, i cittadini stranieri aumentano di circa 50 mila unità: il saldo migratorio e quello naturale, quindi, sono positivi, ma il dato generale cala per via di quasi 120 mila cancellazioni d’ufficio per “altri motivi”, e di 133 mila stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.

Calo immigrazione: giù anche il tasso di occupazione della popolazione

Unendo tutti questi elementi, dunque, nel 2020 si registra una diminuzione come non se ne vedevano da 2 decenni, tenendo conto che in quest’arco di tempo solo nel 2015 e nel 2016 si erano registrati dei cali, ma molto più lievi (di circa 4 mila unità nel 2015 e di 12 mila nel ’16).
Dato negativo anche per quanto riguarda l’occupazione, con i lavoratori stranieri che registrano una perdita di 159 mila unità attestandosi a 2.346.000. Questo consistente calo occupazionale ha portato, per la prima volta nella storia dell’immigrazione, a un tasso di occupazione degli stranieri che viene superato da quello degli italiani: 58,2% per questi ultimi contro il 57,3% dei primi, segno di come la diminuzione dei posti di lavoro abbia colpito in misura molto più consistente tra gli stranieri (- 3,7%) rispetto agli italiani (- 0,6%).