Caos adozioni internazionali. Lo Stato non paga da tre anni

dellamonicaGli enti autorizzati sono in attesa dei sussidi dal 2013 e la Commissione Adozioni Internazionali, presieduta da Silvia Della Monica, si è riunita una volta sola in due anni. Così, le adozioni internazionali sono scese del 50% in pochi anni. Se ne parla in questo articolo del giornalista Carmine Gazzanni, che di seguito riportiamo integralmente, pubblicato sul quotidiano “La Notizia” martedì 5 aprile.

 

L’Italia non è un Paese per bambini. Specie se adottati e provenienti dall’estero. Colpa di genitori poco amorevoli? Certo che no. La responsabilità è imputabile interamente alla cattiva gestione statale. Basti un dato per capire l’andazzo: negli ultimi anni le adozioni internazionali sono letteralmente crollate. Se, infatti, nel 2010 sono state 4.130, nell’anno appena trascorso sono crollate a poco più di 2mila. Un dato certamente allarmante, tanto che proprio ieri il senatore Pd Giorgio Pagliari ha annunciato che depositerà un’interrogazione urgente sullo stato letteralmente comatoso delle adozioni internazionali.

 

SOLDI NEL CASSETTO

Eppure ci sarebbe un ufficio preposto esclusivamente alla delicata questione, con tanto di Commissione, la Cai. Una sigla che sta, appunto, per Commissione Adozioni Internazionali, che, a sua volta, risponde direttamente proprio alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente è l’ex magistrato ed ex senatrice Pd molto vicina a Matteo Renzi (eletta non a caso in Toscana), Silvia Della Monica, che nel corso di due anni di sua presidenza si sarà certamente impegnata a più non posso per la causa. Peccato, però, che non ne abbia reso conto a nessuno dato che, come denunciato anche da un recente servizio de Le Iene, nel giro di due anni si è tenuta una sola riunione  della Cai. Quando? Il giorno dell’insediamento di Della Monica, ovviamente. Dopodiché il silenzio. Insomma, la situazione è nel caos più totale. Ma c’è anche altro. Come denunciato ieri dal sito che si occupa del mondo non profit, Vita, le associazioni impegnate nell’ambito delle adozioni internazionali attendono fondi che pur spetterebbero loro ormai da tre anni. Parliamo, peraltro, di una cifra tutt’altro che secondaria: parliamo infatti di 1,2 milioni di euro. Ma facciamo un passo indietro per capire cosa sia successo. Il progetto governativo parte addirittura sei anni fa. E’ il 2010 quando la Cai stanzia 3 milioni – con atto firmato dall’allora Sottosegretario Carlo Giovanardi – per le associazioni impegnate per la formazione degli operatori dei servizi di protezione dell’infanzia, di sostegno a giovani madri adolescenti, di lavoro con i bambini di strada. Passano due anni prima che i progetti vengano ammessi a finanziamento (con decreto firmato, questa volta, da Andrea Riccardi). A questo punto, però, cala il buio più totale. Di quei fondi, infatti, non si sa più nulla. La cifra, peraltro, potrebbe essere ancora più alta di 1,2 milioni di euro, considerando che il credito è riferito solo a 12 progetti (e a 4 associazioni) dei 24 complessivi. Come racconta Vita, infatti, l’Ai.Bi. (Associazione Amici dei Bambini) ha ricevuto 140mila euro su un finanziamento deliberato di 647mila; il Ciai (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia) 110mila euro su 632mila. Ma il caso più clamoroso è quello dell’associazione Nadia: era stato deliberato un finanziamento per 117mila euro. Ma dopo tre anni l’ente non ha ricevuto nulla.