Caso Congo: perché 6 coppie sono partite e 6 no?

Buongiorno,

Ho letto con attenzione il vostro articolo intitolato “L’affaire Congo: se il Ministro Kyenge avesse ragione? I conti non tornano”; da quanto dite, nella famosa lista delle 55 coppie, Amici dei Bambini aveva ne aveva ben 12 autorizzate a partire, nonostante il blocco.

Non mi sono chiare tuttavia un paio di cose: quand’è che Ai.Bi. avrebbe avuto questa lista? E perché sarebbero partite solamente 6 coppie, mentre le altre 6 sono rimaste in Italia?

Grazie della risposta.

Sara

 

VALEGGentile Sara,

con riguardo alla prima domanda, Ai.Bi. ha visionato la lista consultabile presso gli uffici della Direction Gènèrale de Migration il 22 di ottobre.

Quanto alla decisione di far partire solo 6 coppie, si è trattata di una scelta ponderata, determinata da diversi fattori che elenco di seguito:

1)      Garantire un accompagnamento professionale e un’assistenza di qualità alle coppie, consapevoli come siamo della necessità di seguirle da vicino quando si trovano all’estero;

2)      Adempiere alla richiesta dell’Ambasciata d’Italia e della Commissione per le Adozioni Intenazionali di scaglionare le partenze;

3)      Evitare che uno stesso Ente (Ai.Bi., in questo caso) presentasse alle autorità locali un numero eccessivo di dossier, rischiando – come succede spesso, in questi casi – un rallentamento nell’analisi degli stessi da parte delle autorità congolesi.

Inoltre, vorrei precisare che le 6 coppie che non sono partite (sebbene fossero comprese nella lista ufficiale delle “famose” 55, come giustamente ricordava) non avrebbero dovuto attendere il rientro delle prime 6: anch’esse, infatti, sono provviste di apposito visto d’ingresso per la Repubblica Democratica del Congo, e tendenzialmente sarebbero partire a distanza di 15/18 giorni dal primo gruppo.

Un caro saluto,

Valentina Griffini

Area adozioni internazionali di Ai.Bi.