Centro America. Il 40 % dei bambini di El Salvador vive in condizione di abbandono

Il Paese, dove Ai.Bi. sta promovendo un progetto finanziato dalla CAI, sta affrontando sfide critiche per rispettare gli standard internazionali sulla protezione dell’infanzia

Secondo la  Red por la Corresponsabilidad de los Cuidados de El Salvador  (Rete di Corresponsabilità dell’Assistenza di El Salvador), il 40% dei bambini presenti nel Paese vive in condizioni di abbandono e l’80% degli anziani non ha accesso a un sistema pensionistico. Nonostante l’approvazione di una politica nazionale di assistenza nel 2023, la mancanza di fondi per la sua attuazione solleva preoccupazioni significative.
Notizie che confermano una situazione precaria e preoccupante, e che ribadiscono il bisogno di aiuti e progetti come quello che Ai.Bi. sta portando avanti con l’obiettivo di rafforzare i diritti dei minori e combattere l’abbandono in Messico, Honduras, Repubblica Dominicana e in El Salvador. Amici dei Bambini è capofila dell’iniziativa finanziata dalla Commissione Italiana per le Adozioni internazionali (CAI):“Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America”.

I commenti sulla crisi di El Salvador

Come detto, El Salvador sta affrontando sfide critiche nel rispetto degli standard internazionali sulla protezione dell’infanzia, e garantire l’accesso ai servizi di protezione è una priorità.
Julia Evelyn Martínez, economista e membro della Rete, evidenzia la gravità della situazione: un quarto dei giovani salvadoregni è abbandonato, e quasi tre milioni di persone sono in emergenza alimentare.
La crisi dell’assistenza richiede una consapevolezza collettiva e azioni concrete per affrontare le sue implicazioni.
Martínez sottolinea l’importanza di insistere nel comunicare l’esistenza di questa crisi ed esigere dal governo l’attuazione effettiva di politiche atte ad affrontarla.
Carmen Urquilla, membro della Red la Corresponsabilidad de los Cuidados de El Salvador , rileva l’assenza di un’istituzione dedicata alla regolamentazione dell’assistenza: l’Istituto delle Donne Salvadoregne (ISDEMU), infatti, gioca sì un ruolo cruciale, ma il suo impatto è stato ridotto negli ultimi anni a causa di tagli al finanziamento.
Allo stesso modo, alcune leggi hanno provato a modificare la situazione e gettare le basi per un futuro differente, ma la situazione è ancora più che mai precaria, anche perché alle situazioni di povertà e di pericolo che già vive la popolazione locale, si sommano i problemi della massicci e continui spostamenti migratori che ormai da anni colpiscono in maniera preoccupante tutta la zona dell’America Centrale.

Il bisogno di azioni di incidenza è evidente e proprio per questo motivo una delle tre azioni principali del Progetto che Ai.Bi. sta implementando in Centro America è la creazione di tavole rotonde per la diffusione di buone prassi da adottare a livello internazionale e nazionale. L’ultimo dei tre assi principali del progetto consisterà nella presentazione dei risultati della ricerca accademica (il primo asse) coordinata dall’Università Cattolica di Milano e condotta in ogni Paese da un gruppo internazionale e multidisciplinare di docenti universitari, nonché nella condivisione delle buone prassi e dei prossimi passi da compiere per contribuire alla protezione dei diritti di bambine, bambini e adolescenti in Centro America.

[Fonte: La Prensa Gráfica]

Il tuo aiuto per i progetti di Ai.Bi. in Centro America

Chiunque può sostenere le attività che Ai.Bi. sta portando avanti in Centro America per garantire il diritto di tutti i minori a crescere in una famiglia che li ami. Lo si può fare attraverso una donazione libera.