Il sostegno a distanza va salvato. Una legge per fermare le organizzazioni che fanno solo raccolta fondi

2ottobreSostenere un bambino a distanza? E’ un’opzione sempre più rara e sempre più breve per milioni di italiani. Se si va avanti così, in meno di tre anni, non ci sarà più nemmeno un sostenitore italiano. Sono i dati allarmanti della ricerca Eurisko che verrà presentata, in anteprima, il 2 ottobre, alle ore 18 al Senato.

Il Sad si è trasformato in un “bene di consumo” usa-e-getta. La durata media di un sostegno è 3 anni e mezzo. In sei anni si sono persi due sostenitori su tre e  il 71% degli italiani dichiara di non aver nessuna intenzione di sostenere un bambino a distanza. Colpa della crisi economica? No, colpa della totale mancanza di fiducia. Il 48% non è sicuro che i soldi vadano a buon fine, il 38% preferisce altre forme di aiuto. E c’è persino un 7% che  giudica il sostegno una truffa.

“Altro che crisi politica! C’è una crisi ben più grave, profonda e irreversibile: è la crisi della solidarietà”, afferma Marco Griffini, presidente di Ai.Bi., che in totale controtendenza, proprio nel giorno in cui il Parlamento si confronterà sulla fiducia al Governo, convoca un convegno per parlare di un altro tipo di fiducia. “Stiamo perdendo la fiducia degli italiani, la loro disponibilità alla solidarietà, il loro impegno a fare rete! E non si dica che la colpa è dell’emergenza economica o istituzionale. La colpa è di chi non ha mantenuto le promesse, di chi ha snaturato il Sostegno a distanza, trasformandolo in un mercato, in una caccia ai fondi, senza garanzie e senza trasparenza, anziché una relazione profonda e affettiva di aiuto e cooperazione. Che fine faranno i nostri bambini? Che ne sarà dei 168 milioni di minori abbandonati e i tanti progetti che il Sostegno supportava?

I dati della ricerca Eurisko, che verranno illustrati da Isabella Cecchini, membro del board Gfk-Eurisko, a Palazzo Giustiniani, parlano chiaro.

La quasi totalità degli italiani (il 98%) conosce il sostegno a distanza. Attualmente 1 milione e 500mila famiglie (il 7%) ha un sostegno attivo, 2milioni e 300mila famiglie hanno fatto almeno un sostegno in passato (il 10%) e più di 20 milioni non hanno mai fatto un sostegno (81%).

La durata media di un sostegno è 3 anni e mezzo, la media della donazione mensile 23 euro.

Sette italiani su dieci dichiarano di non avere intenzione nessuna intenzione di sostenere in futuro un’adozione a distanza, per mancanza di fiducia nelle associazioni che se ne occupano (48%).

Che cosa dovrebbero fare le Associazioni per convincere gli italiani a tornare a fidarsi di nuovo del sostegno a distanza? La richiesta di ben più della metà (61%) è: più trasparenza sulle attività dell’associazione, più garanzie, maggiori informazioni su come vengono impiegati i soldi, mentre un drammatico 14% dichiaraNiente, ormai ho perso la fiducia”.

Un dato però risulta confortante e indica la strada per il futuro: oltre il 90% degli italiani ritiene che sia necessaria una legge che regolamenti il Sostegno a distanza, controlli la gestione economica delle donazioni e l’operato delle associazioni.

Di qui l’importanza di portare la discussione all’attenzione non solo dell’opinione pubblica, ma delle istituzioni e del Parlamento.

Ne parlano alle 18, a Palazzo Giustiniani, con il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, Vincenzo Curatola, presidente del Forum permanente  per il Sostegno a Distanza e alcuni  politici sensibili al tema (il deputato Pd Luigi Bobba, membro della Commissione Infanzia e Adolescenza; la senatrice di Lista Civica Stefania Giannini, membro della Commissione Infanzia e Adolescenza; la senatrice Pd Stefania Pezzopane, membro della Commissione per le questioni regionali).

Tra gli ospiti anche Luca Guerrieri, genitore adottivo e sostenitore Sad, l’attore Gabriele Greco e il regista Toni Trupia. A moderare l’incontro sarà Paola Severini, direttrice di Angeli Press.