Nepal: Cercasi volontari internazionali a Kathmandu, Nepal.

Mi chiamo Noemi, neo-laureata e come tutti in cerca di un’offerta di lavoro. Mi sono imbattuta casualmente in un annuncio per volontari internazionali in Nepal

Dopo pochi mesi sono stata catapultata nelle strade trafficate della capitale nepalese di fronte a un toro che bloccava la viabilità. Episodio inizialmente a dir poco incomprensibile. Ma questo è il Nepal.

L’amore per questo “esilarante” stato nasce gradualmente. Fino al decimo giorno domandi a te stesso perché sei qua e quale assurdo motivo ha fatto si che tu prendessi quell’aereo e ti ripeti voglio tornare a casa,  alla comodità e non riesci a spiegarti come facciano a vivere senza determinate cose ( ad es. la luce). I giorni passano e proporzionalmente ad essi cresce il tuo amore verso questo piccolo Stato: un giorno guardando fuori dal finestrino dell’autobus locale  ti rendi conto che  alla fine qui stai bene. Poi scaturirà un rapporto amore-odio con la città molto simile a una vecchia coppia: ami ed odi il tuo compagno  allo stresso tempo.

La cosa che mi ha colpito maggiormente è essere consapevoli dell’inesistenza di una”tua” routine, esci di casa e non sai a cosa vai incontro, cosa avverrà: ad un evento spiacevole  ne seguirà un altro che ti stupirà talmente tanto che dimenticherai il precedente.  Come una bambina che passando raccoglie un fiore e te lo regala con un sorriso puro, semplice ma pieno di felicità e sincerità.

La mia  grande fortuna  è stata quella di stare a contatto per cinque fantastici mesi con i bambini e la comunità locale di Jadibuti come volontaria internazionale potendo cosi conoscere, capire, approfondire ogni loro costume sia religioso sia culturale.

Ogni attività, ogni attimo è stato prezioso, utile ed unico per me e per loro.

Ora dopo tutti questi mesi passeggiare per la comunità e sentirsi dire “Namasté” è il regalo più bello che potevo desiderare.

E’ stata un’esperienza indimenticabile ed unica che vivamente consiglio a chi mi sta leggendo.