Childfree: per favore niente figli!

Non hanno problemi di fertilità, non hanno bambini, ma soprattutto hanno deciso di non diventare genitori: sono i «Childfree», ovvero coloro che scelgono consapevolmente di non avere figli e sono spesso felici di dichiararlo, in una sorta di liberatorio coming out.
Sinora se ne è parlato perché negli Stati Uniti sono nati blog, associazioni, dibattiti, tanto da dar vita ad un vero e proprio movimento. Ma che accade qui in Italia dove, rispetto agli altri paesi europei, deteniamo, con 1,33 figli per donna, il record di natalità zero, seguiti da una nazione neo-comunitaria e povera come la Polonia?

La prima distinzione che si invita a fare, per non cadere in facili equivoci, è tra childless, cioè chi arriva alla fine della vita riproduttiva senza figli e childfree, ovvero coloro che per scelta non hanno avuto figli. Tra questi, poi, esistono coppie o donne cosiddette «childfree integrali», ovvero che dall’inizio alla fine della vita riproduttiva hanno mantenuto un atteggiamento negativo nei confronti della genitorialità, «childfree convertite», cioè donne o coppie che soltanto ad un certo punto della loro vita riproduttiva si sono «convinte» alla scelta consapevole e «childless accidentali», che cioè pur non essendo sterili non sono mai riusciti a diventare genitori. La distinzione pesa soprattutto quando si connette il fenomeno childfree alla situazione economica e sociale del nostro paese. Un conto è infatti scegliere di non avere figli magari verso i 30-35 anni, perché si è raggiunto uno stile di vita che mescola desideri appagati come maggiori disponibilità finanziarie e capacità di stabilire un migliore livello di intimità emotiva e fisica con il partner, ma anche paure emergenti come il temere la condizione irrevocabile di genitore, il non poter riprogettare la propria vita e bisogni o il sentire immorale l’aumento della popolazione mondiale. Un conto è decidere a vent’anni che non si sarà mai madri o padri. Diverso ancora è il dichiararlo a 45 anni, quando la vita, magari, ha sconfitto il desiderio di maternità.

Di fronte a questa analisi della realtà, è inevitabile pensare a quei milioni di bambini abbandonati ai quali è negato il diritto ad una famiglia, bambini che non hanno mai ricevuto la carezza di una mamma ed il calore di una famiglia.

In questo contesto anche la scelta delle coppie che decidono di intraprendere il cammino dell’adozione, atto di amore e giustizia, è un grande gesto che ribalta in modo sconvolgente la teoria di chi si dichiara childfree.