Cile. Vicente e Leonardo senza alcun tentennamento sono usciti dall’istituto. E non si sono voltati più indietro. “Mamy, vàmonos”

Famiglia ChiamaUn insieme di tenerezza e forza. Due sorrisi luminosi, con lo sguardo determinato, sono apparsi a Daniela e Luca Chiama un giorno di dicembre dello scorso anno, nell’istituto di Concepciòn in Cile.

Vicente e Leonardo, oggi 8 e 7 anni, sono andati incontro a mamma e papà senza esitazioni, così come senza alcun tentennamento sono usciti dall’istituto. E non si sono voltati più indietro.

Può immaginare la nostra emozione, in attesa che si aprisse la porta di quella piccola e caldissima stanza dell’istituto – dicono i signori Chiama – . Poi finalmente li abbiamo visti arrivare…sembravano così piccoli! Abbiamo subito giocato insieme e dopo un po’ Vicente ci ha preso per mano e ha detto “Mamy, vàmonos, Mamma, andiamo’.”

La storia odierna di #iosonoundono racconta di una adozione di due fratelli, legatissimi tra loro e affettuosi verso genitori e parenti, il cui grande bisogno speciale era la mancanza di una famiglia, una mamma e un papà tanto attesi. “Perché ci avete messo così tanto tempo? Avevo paura non veniste più” mi ha detto Vicente di recente – racconta la mamma – : è stato difficile far capire che abbiamo cercato di fare il prima possibile….in fondo però, lo pensavo anche io. Vicente aveva ragione”.

Adottare bambini grandicelli, al di là dell’esperienza arricchente significa accogliere bambini che hanno alle spalle una storia, un vissuto e anni di attesa prima di tornare a essere figli.

Entrambi freschi di compleanno festeggiato in Italia, a febbraio e a maggio, Vicente e Leonardo hanno cominciato a mettere piede nella scuola, seppure con orario ridotto, per iniziare a fare qualche amicizia e a conoscere le maestre.

Siamo stati fortunati, abbiamo trovato maestre bravissime, accoglienti, che hanno preparato i compagni all’arrivo dei nostri figli – raccontano Daniela e Luca, originari di Cagliari ma residenti a Mialno da tanti anni – : Vicente, che già in Cile andava a scuola, è stato iscritto in prima elementare mentre Leonardo sta frequentando la materna”.

Un caloroso benvenuto di tutti i bambini aspettava Vicente al suo primo giorno di scuola, poco dopo l’arrivo in Italia: “Ancora oggi nostro figlio è felicissimo di entrare in classe, ama molto leggere e nel tempo libero gioca a calcio –  racconta il papà –: l’ingresso a scuola è andato meglio delle aspettative. Per Leonardo, che va all’asilo, tutto procede bene; vedremo l’anno prossimo ma siamo fiduciosi visto che si tratta dello stesso istituto di Vicente”. E nel tempo libero Leonardo pratica karate.

Il rapporto tra fratelli è sempre forte, ma vediamo come i bambini si stiano rasserenando e stiano guadagnando autonomia ogni giorno che passa – dice Daniela  – Finalmente possono fare i bambini e per quanto litighino come tutti, ogni tanto sento che si dicono cose bellissime come “Fratello, ti adoro!. Sono capaci di esprimere i loro sentimenti e hanno portato un’allegria incredibile nelle nostre vite”.

Con la casa cosparsa di mattoncini Lego, macchinine e palloni, la famiglia Chiama è in estasi per questi due figli coraggiosi capaci di affidarsi a loro, in un lampo.

Sono due bambini fantastici, che in Cile sono stati anche preparati molto bene al nostro arrivo – dicono – : per noi sono un dono vero, un dono del Signore perché abbiamo Fede ma credo che per chiunque adotti questi figli siano un regalo immenso”.  Alle famiglie incerte se incamminarsi o meno in questo percorso, i Chiama, entusiasti della loro esperienza, rispondono di “non mollare, i figli ci sono e attendono solo che andiate a prenderli!”.

Occorre poi aver presente che “sono sempre bambini bisognosi di una famiglia, indipendentemente dalla loro età. Hanno risorse e capacità incredibili, sorprendenti. Certo, possono avere dei buchi, anche dolorosi, nel loro passato. Ma noi abbiamo trovato un modo per affrontarli. Diciamo sempre – concludono Luca e Daniela – che i bambini possono avere degli elefanti dentro la testa, ma se ne parlano con mamma e papàdiventeranno presto delle piccole formiche!”.