Cina. La grande lezione del piccolo Shan per guarire dalla “malattia” del genitore adottivo

pagoda cinaIn Cina è tempo di bilanci. Le 8 coppie italiane che Amici dei Bambini sta accompagnando all’adozione di altrettanti bambini cinesi hanno terminato la loro prima settimana in Estremo Oriente. Una settimana ricca di emozioni, gioie e qualche paura prontamente superata. Sabato 26 settembre, alle 8 di mattina, la comitiva ha lasciato l’albergo alla volta dell’aeroporto, dove ad attenderla c’era il volo per Pechino. Lasciamo la parola a papà Lorenzo per sapere quale siano gli umori tra le nostre famiglie dopo la prima settimana di quello che per tutti loro è il viaggio più importante della loro vita.

 

Venerdì 25 è stata una giornata abbastanza “leggera”. Siamo andati a visitare le mura della città e la grande Pagoda dell’Oca selvatica. All’una eravamo già di ritorno in albergo per i preparativi per la partenza.

È tempo di bilanci.

Questa città la porterò sempre con me per la grande lezione che mi ha saputo dare. Una lezione che in realtà già conoscevo – potrei dire che la sapevo a memoria -, ma che sempre tendo a dimenticare fino a che non mi rendo conto che la sto ripetendo per l’ennesima volta.

Vi spiego che cosa intendo. Una settimana fa, arrivato a Xi’An, non vedevo l’ora di andarmene. Ho scritto del caldo, dell’umidità, della cappa di smog. Per non parlare del caos, dell’anarchia stradale, del traffico opprimente…

Oggi, invece, se potessi, rimarrei qui ancora un po’. Penso che Xi’An sia un posto meraviglioso. Non privo di problemi, certo, ma sicuramente ricchissimo di tante cose belle. Il piccolo cerchio dove il nostro Shan ha vissuto i primi anni della sua vita regge alla grande il confronto con il piccolo cerchio in cui abbiamo vissuto le nostre vita fino a ora noi genitori. Se potrò, ci ritornerò volentieri, qui. Magari accompagnato proprio da lui, Shan, che, come la sua città, ci ha ripetuto la lezione alla perfezione.

Eccola la lezione che tutti conosciamo, ma che – per comodità, stupidità, superficialità – dimentichiamo molto spesso: siamo sempre pronti a giudicare troppo presto e, avendo la “malattia” di notare sempre le cose brutte prima di quelle belle, la maggior parte delle volte questo giudizio è negativo. Salvo poi, quando si ha la fortuna di essere “costretti” ad approfondire la conoscenza di quella cosa che avevamo inizialmente giudicato in modo negativo, ribaltare il giudizio.

È questa la lezione che il piccolo Shan e la sua grande città mi hanno ricordato. Mi mangio le mani se penso a quante occasioni ho perso per conoscere meglio qualcuno o qualcosa solo perché, a differenza di questa volta, non sono stato costretto ad approfondire. Quante volte mi sono affrettato a costruire muri, invece che aspettare, capire, conoscere. E chissà a quest’ora che cosa starei facendo se Shan, come me, avesse costruito un muro invece che accogliere me e mia moglie.

Nel frattempo, giovedì, abbiamo goduto di mezza giornata libera. Io e Pietro, con altre 2 famiglie, siamo andati a visitare il centro città. È lì che ho iniziato a capire che forse si stava ripetendo quella lezione e solo oggi mi sono reso conto che quella lezione Shan ce l’aveva ripetuta poche ore prima senza che ce ne accorgessimo.

Tornerò al mio piccolo cerchio con la Cina nel cuore. E insegnerò a Shan ad amare il Paese che l’ha generato, perché sotto a tutti i suoi problemi e alle sue contraddizioni, come in tutti i luoghi e in tutte le persone, c’è sicuramente un grande tesoro da scoprire.

 

(continua…)