Colombia: laboratorio di creatività, espressione orale e abilità narrative

Il mese scorso alla Regionale Antioquia è iniziato il ciclo delle attività proposte da Amici dei Bambini nel suo progetto. L’obiettivo principale era spingere i partecipanti ad esplorare la loro creatività attraverso la parola, al fine di lavorare una delle intelligenze multiple: l’intelligenza Linguistica, legata alla capacità di elaborare rapidamente messaggi linguistici, mettere in ordine le parole, dare senso ai messaggi ed esprimere i pareri in forma ordinata e coerente.

Tra le abilità che fanno parte di questa tipologia d’intelligenza ci sono: la narrazione, il raccontare storie e scherzi.

Durante l’esecuzione di queste attività, tutti i partecipanti sono stati coinvolti in modo da aver l’opportunità di scoprire il loro potenziale. Evidentemente, sono spiccati alcuni ragazzi con grandi potenziali di questo tipo.

Per raggiungere l’ obiettivo specifico di questa attività, è stata contattata la Corporazione Arca di N.O.E , gruppo di narratori che realizzano svariati progetti artistici che coinvolgono il palcoscenico in tutte le sue manifestazioni: raccontare storie, improvvisazione, teatro, clown, musica e burattini. Il nome di questa Corporazione: N.O.E, sta per Narración Oral Escénica (Narrazione Orale Scenica).

I narratori di questa corporazione hanno rappresentato la loro città Medellín e in genere la Colombia in diversi eventi di arte scenica in tutto il paese e anche in Venezuela, Spagna, Argentina, Ecuador, Perù e Cile.

Il workshop svolto è stato composto da tre incontri, ciascuno di due ore, ed è stato progettato per far crescere nei partecipanti il senso di creatività ed anche per fare sviluppare loro le competenze e le abilità di comunicazione, in modo pratico e versatile, attraverso concetti e idee che potessero essere applicate facilmente alla vita quotidiana, puntando verso una comunicazione più assertiva e verso il miglioramento delle proprie capacità a livello orale, corporeo e scritto.

Durante il primo incontro si è lavorato su:

Sblocco, spontaneità, ascolto e accettazione: Ognuno di questi concetti ha a che vedere con le fasi che si presentano nel affrontare un processo creativo. Questi concetti fanno parte della tecnica “Impro” di Keith Jhonstone e vengono svolti dal corpo come base fondamentale per il processo di comunicazione. Quello che si cerca con ciascuno di questi concetti e con gli esercizi ad essi associati, è che i partecipanti mettano da parte una serie di concetti che li blocca a livello corporeo, mentale, psicologico e creativo e che imparino a fare proposte in modo semplice e pratico, che imparino ad ascoltare e a non imporre le proprie idee e neanche bloccare quelle degli altri, e ad accettare ciò che accade intorno.

Durante le attività i ragazzi sono stati ricettivi anche se, non essendo abituati a questo tipo lavoro, all’inizio hanno fatto un po di resistenza per la paura di “fare una figuraccia”.

Juan Diego, il responsabile di questo workshop, ha cercato di coinvolgere tutti i partecipanti a farli sentire a loro agio in modo da raggiungere l’obiettivo delle attività. Tuttavia, un gruppo di cinque ragazzi non è stato in grado di superare la loro timidezza durante lo svolgimento di alcuni esercizi. Il resto del gruppo invece, è riuscito a portare a buon fine tutte le attività.

Il responsabile del workshop ha manifestato la sua soddisfazione con il lavoro ottenuto, anche se ha rilevato come punto debole dei ragazzi la bassa tolleranza alla frustrazione poiché alcuni ragazzi si scoraggiavano facilmente quando dovevano realizzare esercizi di agilità mentale i quali erano di aiuto per sviluppare l’improvvisazione.