Colombia, l’Icbf denuncia: “Troppe gravidanze tra le adolescenti, più della metà non volute”

gravidanzeLa lotta alla povertà passa anche per la riduzione delle gravidanze adolescenziali. È proprio nell’ottica del contrasto alla povertà e al degrado sociale che l’Istituto Colombiano del Benessere Familiare (Icbf) ha deciso di ridurre i casi di ragazze giovanissime incinte, attivando un apposito ufficio che aiuti le ragazze a prevenire il fenomeno. Lo ha annunciato la neo-direttrice dell’Icbf Cristina Plazas Michelesen, che ha definito le gravidanze adolescenziali “una causa e una conseguenza di grandi disuguaglianze economiche”. Limitarne i casi, quindi, sarà considerata “una priorità per il benessere delle famiglie colombiane”.

Nel Paese sudamericano le cifre del fenomeno in effetti sono decisamente notevoli. Nel solo anno 2013, da quanto ha rivelato Plazas Michelsen, sono state registrate 6389 gravidanze tra le ragazzine sotto i 14 anni. Si tratta di casi considerati crimini in quanto frutto di relazioni con donne minorenni.

Secondo quanto denunciato dalla direttrice dell’Icbf, “una donna su cinque, tra i 15 e i 19 anni, è attualmente o è stata incinta”. Il dato più preoccupante, secondo Plazas Michelsen, è che il 64%  di queste gravidanze non è pianificato.

Oltre all’allarme per l’elevato numero di casi di gravidanze indesiderate che si verificano nelle giovanissime, vi è un altro fenomeno ad spaventare i vertici dell’Icbf: l’alta frequenza con cui le madri adolescenti restano nuovamente incinte dopo aver dato alla luce il primo figlio. Il 20,5% di esse risulta di nuovo in attesa tra i 7 e i 17 mesi dopo il primo parto, mentre un altro 33%  lo è tra i 17 e i 24 mesi.

 

Fonte: El Espectador