Come vivranno il nostro desiderio di affido, i nostri figli biologici?

Nel percorso di conoscenza dell’aspirante famiglia affidataria, l’equipe di Ai.Bi. ritaglia uno spazio di ascolto e dialogo anche con i figli, per comprendere al meglio la loro predisposizione all’affido.

Il dubbio di tante famiglie che si approcciano all’affido per la prima volta è:  “come lo vivranno i figli biologici?”.

Ai.Bi. è vicina a queste famiglie, aiutando le coppie a vivere assieme ai loro figli biologici il percorso di apertura all’accoglienza e alla consapevolezza di ciò che l’affido comporti. Proprio per questo Ai.Bi. ribadisce sempre l’importanza che i figli siano coinvolti sempre.

La scelta di diventare famiglia affidataria spetta ovviamente alla coppia, non devono essere i figli a decidere ma ne devono essere direttamente coinvolti.

L’esperienza dell’affidamento familiare richiede il pieno coinvolgimento di tutta la famiglia affidataria e spesso anche di tutta la famiglia allargata.

È quindi prioritario che i genitori siano attenti a coinvolgere i figli, a dare loro tutte le spiegazioni necessarie, a motivarli all’esperienza, ad ascoltare i loro dubbi, ad accogliere i loro timori e le loro perplessità.

Come preparare i figli all’arrivo di un minore in affido

Per preparare un bimbo piccolo all’arrivo di un minore in affido, può essere utile parlare con lui “dell’idea che arriverà presto”. Può ad esempio essere utile la lettura di fiabe e racconti in cui si parla di diversi tipi di famiglie.

Per bimbi in età scolare, invece, è possibile affrontare direttamente l’argomento, anche se con parole semplici, per prepararlo all’arrivo di un bimbo o bimba in generale (condivisione di spazi, giochi e soprattutto di mamma e papà) ed in particolare di un bambino con diversità somatica, abitudini differenti, bisogni speciali.

Una particolare attenzione va infine riservata ai figli nell’età della preadolescenza e/o adolescenza.

La scelta di farsi “famiglia accogliente” deve tutelare i diritti di tutte le persone coinvolte, ma soprattutto dei più piccoli, sia del bambino che necessita di una nuova famiglia, sia dei figli naturali di chi si approccia all’affido.

L’importanza di presentare la propria famiglia in maniera veritiera e trasparente

Per tale motivo, viene ribadita alla coppie affidatarie l’importanza di presentare la propria famiglia in maniera veritiera e trasparente.  L’indole, il carattere e l’età dei propri figli sono aspetti importanti per trovare gli abbinamenti migliori possibili in base al progetto particolare per ciascuna situazione.

I servizi, solitamente, effettuano una prima valutazione di come stia il bimbo già in famiglia, valutando se, l’arrivo di un “fratello/sorella” possa in qualche modo metterlo in difficoltà.

Nel corso di formazione realizzato da Ai.Bi. e rivolto agli adulti “accoglienti” viene trattato anche questo tema.

Nel percorso di conoscenza dell’aspirante famiglia affidataria, l’equipe ritaglia uno spazio di ascolto e dialogo anche con i figli, per comprendere al meglio la loro predisposizione all’affido. Quando gli abbinamenti sono ben riusciti  l’esperienza è  positiva per tutti i coinvolti!

In tante esperienze di affido in cui vi siano dei figli, la loro presenza si rivela una forza in più per creare armonia e aiutare chi arriva a sentirsi accolto, perché spesso i bambini fungono da veri e propri facilitatori.

Questa esperienza di “fratellanza”, quando non imposta ma spiegata con sincerità, allarga i cuori.

Per maggiori informazioni sull’affido e sui corsi di formazione realizzati da Ai.Bi. è possibile consultare la pagina  https://www.aibi.it/ita/attivita/affido/

staff affido Ai.Bi.