Congo. Controlli nei centri di accoglienza, un disegno di legge per un’Autorità Centrale delle adozioni e la tanto auspicata telefonata Renzi-Kabila

congo350I bambini e le famiglie chiamano, il Congo prova a rispondere. Alcune novità positive si affacciano sul fronte della Repubblica Democratica del Congo.

Da quando, il 25 settembre 2013, è stata stabilita la temporanea sospensione delle autorizzazioni da parte della Direction Général de Migration all’uscita dei minori adottati, numerosi tentativi di mediazione sono stati fatti per ripristinare il corso delle adozioni.

Una situazione drammatica, in cui alcune coppie italiane si sono viste negare la possibilità di portare a casa con sé i bambini che avevano già adottato.

Il governo di Kinshasa aveva deciso di congelare tutte le pratiche d’adozione per avviare controlli più rigorosi. Siamo giunti a una piccola svolta positiva, dal momento che nei centri di accoglienza che ospitano i bambini abbandonati sono iniziati nei giorni scorsi una serie di controlli da parte delle Autorità congolesi, per verificare le condizioni delle strutture ospitanti e dei bambini in esse inseriti.

Con le visite da parte delle Autorità congolesi nei centri di accoglienza, si apre una fase di accertamenti che vedrà coinvolte delegazioni delle Autorità governative congolesi anche nei Paesi di accoglienza. Infine sarà esercitato sulle coppie un riscontro in fase di post-adozione.

La volontà del governo della Repubblica Democratica del Congo di centralizzare la gestione delle adozioni internazionali, inoltre, costituisce un passo decisivo perché la fase dei controlli possa proseguire in modo fruttuoso nei mesi a venire. Nello specifico, il Ministro del Genere  ha presentato un progetto di legge sulla creazione di un’Autorità centrale per le adozioni. Il testo normativo è ora posto all’esame del Parlamento congolese.

Infine, direttamente dal social network Twitter, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha risposto alcune ore fa a @pallypy, una mamma adottiva che da mesi aspetta di poter riabbracciare il proprio figlio, rimasto a Kinshasa a causa della chiusura delle adozioni decisa a fine settembre dal Congo.  “Ho alle 15 appuntamento telefonico con Kabila”, il messaggio di Renzi. Fonti vicine a Palazzo Chigi, definiscono “positiva” la telefonata. Si apre dunque la possibilità di scenari nuovi, si rinnova la speranza di vedere riunite famiglie separate da troppo tempo.