Congo, nominato un nuovo governo di coesione nazionale: novità in vista per le adozioni bloccate?

kabila_congo_flag200Svolta politica nella Repubblica Democratica del Congo. Il presidente Joseph Kabila ha nominato un nuovo governo di coesione nazionale, composto da 47 membri. Spazio anche ad alcuni esponenti dell’opposizione, anche se la maggioranza presidenziale mantiene il controllo della maggior parte dei dicasteri. Poco spazio alle donne: sono meno di 10 quelle che fanno parte del nuovo dicastero.

Resta in carica il Primo ministro Augustin Matata Ponyo, che sarà affiancato da tre vice-Primo ministro. Tra questi anche Evariste Boshab, ex presidente dell’Assemblea Nazionale e segretario generale del Partito del Popolo per la ricostruzione e la democrazia, che, oltre a diventare il numero 2 del governo, sarà anche ministro dell’Interno. Vicino a Matata Ponyo è il nuovo titolare dell’Economia, Modeste Bahati Lukwebo.

Il presidente Kabila conserva il controllo della Difesa, affidata all’ex governatore del Katanga Aimé Ngoi Mukena, e delle Finanze, attribuite all’ex vice capo di gabinetto della presidenza della Repubblica Henri Yay Mulang. Tra gli altri ex ministri che tornano nell’esecutivo ci sono Alexis Thambwe Mwamba, nominato alla Giustizia, e Olivier Kamitati, assegnato alla Pianificazione.

Uno dei tre vice-primo ministro sarà un esponente dell’opposizione: Thomas Luhaka, a cui è stato affidato il settore delle Poste, telefoni e telecomunicazioni. Sempre della fazione politica avversa a quella di Kabila è Michel Bongongo, designato ministro di Stato per il Bilancio. Presente nel nuovo governo anche un membro dell’opposizione radicale: Daniel Madimba Kalonij, che ottiene il ministero della Ricerca Scientifica.

Al di là delle nomine, gli occhi del mondo sono puntati sul cambio di governo nella Repubblica Democratica del Congo con la speranza che possa avvenire una svolta positiva nel caso delle centinaia di bambini congolesi già adottati, ma ancora bloccati nel Paese africano, senza poter raggiungere i propri genitori. Tra questi, anche i figli di decine di coppie italiane che da più di un anno attendono che la situazione si risolva felicemente. Si confida quindi nel nuovo esecutivo affinché possa finalmente imprimere una svolta positiva al blocco delle adozioni internazionali deciso da Kinshasa nel settembre 2013.

 

Fonte: Le voix du monde