Repubblica Democratica del Congo. Le ultime visite alle famiglie riunificate prima della crisi a Goma  

Prima dell’avanzata dei ribelli, Ai.Bi. ha visitato le famiglie per monitorare il reinserimento dei bambini e il sostegno ricevuto. Una delle attività rese possibili dal progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”

Attraverso il progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”, molti dei bambini accolti negli orfanotrofi FED e SODAS hanno l’opportunità di essere reinseriti nel loro nucleo familiare, ritrovando l’affetto e la stabilità di una casa.
Il reinserimento, però, è solo il primo passo. Per garantire che ogni bambino possa crescere in un ambiente sicuro e sereno, il lavoro dei nostri operatori continua con un’attività fondamentale: il monitoraggio post-riunificazione. Le visite periodiche alle famiglie permettono di valutare le condizioni di vita dei bambini, verificare che i bisogni primari siano soddisfatti e fornire il supporto necessario affinché la riunificazione sia davvero duratura.
Prima che il gruppo ribelle M23 prendesse il controllo di Goma, gli operatori di Ai.Bi. hanno effettuato una serie di incontri con le famiglie riunificate, raccogliendo testimonianze preziose sul percorso di reinserimento.
Grazie all’impegno dell’equipe psico-sociale, questi incontri potevano monitorare il benessere dei bambini dopo quattro mesi dal loro ricongiungimento familiare e a valutare le Attività Generatrici di Reddito (AGR) fornite alle famiglie per sostenerne la stabilità economica.

Gli ultimi incontri prima della crisi a Goma

Nel mese di dicembre, nonostante le difficoltà legate alle intense piogge, sono state visitate più di dieci famiglie. Di seguito, alcune testimonianze raccolte dall’assistente sociale durante queste visite.

Denise e il ritorno in famiglia

L’equipe ha incontrato Kanuni, sorella maggiore della piccola Denise, e suo marito, che hanno accolto la bambina dopo la sua permanenza nell’orfanotrofio FED. Denise, rimasta orfana in tenera età, era stata affidata alla nonna, che però non disponeva delle risorse necessarie per prendersi cura di lei. Per questo motivo, Denise era stata accolta al centro FED, dove ha vissuto per molti anni e ha completato il ciclo di istruzione di base.
Fortunatamente, la sorella maggiore aveva già un rapporto stretto con la bambina, spesso ospitandola nei fine settimana. Per garantire la stabilità della riunificazione, il centro FED continuerà a sostenere l’istruzione di Denise. Durante l’incontro, l’equipe ha spiegato ai familiari il percorso di accoglienza nei centri per comprendere meglio l’importanza del ricongiungimento, ottenendo da loro piena collaborazione per il follow-up.

Abdoul e Musa: una famiglia da ricostruire

L’equipe ha poi visitato la famiglia di Abdoul e Musa, per verificare le condizioni del loro rientro. È emerso che la madre non si stava occupando adeguatamente di loro, avendo abbandonato le sue attività commerciali per dedicarsi al lavoro di lavandaia, ritenuto più redditizio. Tuttavia, i bambini non erano ancora stati iscritti a scuola perché la madre pensava che sarebbe stato il centro FED a farlo. Dopo un confronto, si è chiarito che l’AGR ricevuta avrebbe dovuto aiutarla proprio a coprire le spese scolastiche.
Anche altri familiari sono stati coinvolti: la zia paterna ha raccontato che il padre dei bambini, nel tempo, era diventato aggressivo e minaccioso nei confronti della madre, fino ad arrivare a comportamenti estremi. Per questo motivo, la zia ha deciso di offrire il proprio sostegno per l’istruzione dei bambini e per alcune necessità di base.
In seguito, l’equipe ha parlato con lo zio materno, che non era a conoscenza del rientro dei bambini in famiglia. Dopo aver compreso la situazione, ha dichiarato la sua disponibilità a supportare la madre nel follow-up. Alla fine dell’incontro, è stato concordato che la madre avrebbe dovuto iscrivere immediatamente i figli a scuola e assumersi la piena responsabilità del loro benessere a partire dal prossimo anno scolastico, compresa la gestione delle cure mediche.

Wivine e Gloire: una madre che ce la fa

Infine, l’equipe ha incontrato la madre di Wivine e Gloire, che ha confermato che i suoi figli stanno bene e frequentano la scuola. Le tasse scolastiche per il primo trimestre erano già state pagate.
All’inizio, i suoi familiari e amici dubitavano che fosse in grado di prendersi cura dei bambini, ma grazie alla sua AGR, con cui gestisce un’attività di vendita di verdure, è riuscita a provvedere a loro in modo adeguato. Ora riceve sostegno anche da parenti e amici, che l’aiutano con cibo, vestiti e assistenza in caso di malattia.
Dall’osservazione dell’equipe, la donna sembrava in buona salute, ben curata e in una condizione economica più stabile, segno che l’AGR sta funzionando. Il benessere della madre ha rassicurato l’equipe anche sulle condizioni dei bambini.

Un futuro incerto, ma una speranza ancora viva

Questi incontri, realizzati prima dell’aggravarsi della situazione a Goma, hanno dimostrato l’importanza del monitoraggio e del supporto costante alle famiglie riunificate. La speranza è che, nonostante le difficoltà attuali, sia possibile continuare a portare avanti il progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”, affinché tanti altri bambini possano ritrovare una casa e una famiglia che si prenda cura di loro.

Il tuo aiuto per i bambini in Repubblica Democratica del Congo

Dopo anni di guerra e mesi di disordini sempre più intensi, negli ultimi giorni la situazione a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è degenerata, provocando una crisi umanitaria.
I ribelli del gruppo M23 hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, dove si trovano gli orfanotrofi FED e Sodas con i quali collabora Amici dei Bambini.
La situazione è allarmante e le evoluzioni sono costanti.
Ora più che mai, i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.