Coniugi dichiarati idonei denunciano finta psicologa: aveva chiesto soldi per agevolare l’adozione di un bambino

soldi-bimboUna coppia adottiva come ce ne vorrebbero a centinaia. Destinatari di una truffa, denunciano l’accaduto e dopo tre anni ottengono giustizia. E’ successo a  Corato, in provincia di Bari. Basterebbe che le coppie, invitate a pagare in nero per adottare all’estero, agissero con la stessa rettitudine, per sanare l’intero sistema delle adozioni da speculatori e gente di malaffare.

Questi i fatti. I coniugi pugliesi, già in possesso del decreto di idoneità, erano in attesa di adottare un bambino attraverso l’adozione nazionale. Una sedicente psicologa ha finto di poter ‘avvicinare’ alcuni giudici del Tribunale per i minorenni di Bari ottenendone agevolazioni e favori.

I fatti sono avvenuti tra il dicembre 2010 e il dicembre 2012. La 36enne coratina Mariangela Valerio, presentandosi come psicologa, ha dichiarato agli ignari malcapitati «di poter influire favorevolmente sulle decisioni di due giudici del Tribunale per i Minorenni in merito ad una pratica di adozione di un bambino del tutto inesistente».

La 36enne avrebbe quindi «organizzato una serie di colloqui con i coniugi presso la sua abitazione, dietro compenso di 50 euro a seduta, finalizzati alla redazione di una relazione da inviare al Tribunale».

Per rendere più credibile l’intera vicenda, la 36enne avrebbe incaricato altre due persone (una prosciolta e l’altra rinviata a giudizio) di telefonare alla coppia spacciandosi per i magistrati del Tribunale barese e riferire «di circostanze relative alla pratica di adozione in corso, inducendo in errore i coniugi».

Tratta in inganno, la coppia ha consegnato alla donna duemila euro in contanti, oltre a medicinali, accessori e capi di abbigliamento per neonati, in attesa di ottenere il via libera per l’adozione.

Le accuse a suo carico riguardano i reati continuati di truffa, esercizio abusivo della professione, millantato credito e sostituzione di persona. Accogliendo la richiesta di patteggiamento avanzata dall’avvocato dell’imputata, il Gup Carlo Cazzella del Tribunale di Lecce (sede competente in quanto la vicenda giudiziaria riguarda alcuni magistrati in servizio a Bari) ha condannato la donna alla pena di un anno e due mesi con la condizionale. Inoltre la falsa psicologa dovrà risarcire i coniugi e uno dei due magistrati indicati nelle telefonate che nel procedimento si sono costituiti parte civile.

Sappiamo bene come il desiderio di divenire genitori sia il motore che molto spesso spinge una coppia a intraprendere la strada dell’adozione, a costo di dover fare tanti sacrifici. Anche più di quelli richiesti dalla legge. Segnalare questi casi, invece, potrebbe contribuire a salvare le adozioni, a cominciare dalla propria. Ogni volta che un iter adottivo viene portato a termine in modo irregolare, infatti, il livello di trasparenza del sistema si abbassa.

Fonte: Coratolive