Convenzione ONU sull’Infanzia: approvata in Italia ben 29 anni fa.Ma i diritti dei bambini sono cresciuti?

Secondo il Gruppo CRC c’è ancora tanto da fare. Ad iniziare dalla “Banca dati dei minori adottabili” per dare finalmente una identità a migliaia di “bambini del limbo”…

Il 27 maggio è celebrato il il 29esimo anniversario della ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, con la Legge 176 del 1991. In tale occasione il Gruppo CRC, network che proprio quest’anno compie 20 anni di attività, composto da 100 associazioni che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, tra cui Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ha scritto una lettera ai Presidenti di Camera e Senato per sollecitare la nomina, anche in virtù delle criticità emerse con l’emergenza Coronavirus, di un nuovo Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dato che l’attuale, la dottoressa Filomena Albano, è in uscita.

Convenzione ONU Diritti Infanzia: il Coronavirus ha messo in evidenza il ruolo di presidio degli Istituti di garanzia

“Le associazioni – spiega il Gruppo CRC in una nota – auspicano che venga dato assoluto rilievo alle caratteristiche di notoria indipendenza, indiscussa moralità e di specifiche e comprovate professionalità, competenza ed esperienza nel campo dei diritti delle persone di minore età, come previsto dalla legge istitutiva”.

Nella lettera è stato inoltre evidenziato che il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nelle sue ultime Osservazioni conclusive ha raccomandato al nostro Paese di assicurare piena indipendenza ed autonomia all’Autorità garante e di dotarla delle risorse necessarie per una piena efficacia delle sue funzioni.

“Il diffondersi della pandemia Coronavirus in Italia – si legge ancora nella lettera – non ha fatto che mettere ancor più in evidenza l’importanza del ruolo di presidio dei diritti umani che gli Istituti di garanzia, come l’Autorità garante per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sono chiamati a svolgere, specie rispetto alle fasce della popolazione più vulnerabili. Preoccupa in questo senso il rischio di un forte arretramento culturale, perché i bambini/e e i ragazzi/e non sono stati considerati come persone, ma via via come ‘figli’, ‘alunni’ o come possibili fonti di contagio, senza una visione d’insieme e quindi senza pianificare un’azione strategica per l’infanzia e l’adolescenza. Il ruolo dell’Autorità Garante ha un preciso impegno rispetto alla diffusione della cultura dell’infanzia e dell’adolescenza finalizzata al riconoscimento dei minori come soggetti titolari di diritti”.

Diritti dell’Infanzia: le criticità in termine di adozioni sollevate nel 2017

Per quanto riguarda il settore delle adozioni e dell’affido, è utile ricordare la relazione del garante Filomena Albano del marzo 2017 nell’ambito della “Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni ed affido”, allorché la garante stessa sollevò “l’attenzione, da un lato, sulla necessità di garantire più incisive forme di sostegno alle famiglie, tanto nella fase antecedente, quanto in quella successiva all’adozione, specie in riferimento all’adozione internazionale, dall’altro, relativamente alla Banca dati dei minori adottabili, sull’esigenza che tale strumento sia avviato il più rapidamente possibile, allo scopo di agevolare e rendere più veloce l’abbinamento tra il minore e la famiglia disponibile all’adozione, specie in relazione ai minori con ‘special needs’, vale a dire adolescenti in una fascia d’età ormai elevata o bambini con particolari patologie”. Ancora oggi sono temi che attendono risposte chiare.