Coronavirus. Arriva OMICRON 2 ma ora c’è la pillola Pfizer: cos’è e a cosa serve

Disponibile dalla prima settimana di febbraio, riduce dell’88% il rischio di ospedalizzazione e morte. Ordinate dal Generale Figliuolo 600 mila dosi del nuovo farmaco.

Si chiama Paxlovid la nuova pillola antivirale prodotta dalla Pfizer, che sembrerebbe essere particolarmente efficace nei pazienti a rischio. 600 mila dosi del farmaco sono state ordinate dal generale Figliuolo, dopo che la CTS di AIFA, nei giorni scorsi, ha definito i criteri di utilizzo del farmaco antivirale orale per la cura del covid-19.

La pillola, che a dicembre aveva già avuto il parere favorevole per la distribuzione in emergenza, dalla prima settimana di febbraio sarà quindi disponibile anche in Italia. Il Paxlovid, che nello studio per la registrazione, si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio di ospedalizzazione e morte, è indicato in pazienti adulti con malattia recente lieve-moderata, che non abbiano bisogno di ossigeno-terapia e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio, per lo sviluppo di covid-19-severo. Il trattamento ha una durata di 5 giorni e va iniziato entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. (ASKAnews).

Il Magazine della fondazione Umberto Veronesi, rivela che Plaxlovid potrebbe essere efficace anche sulla nuova variante Omicron, perché agisce su meccanismi diversi dalla proteina spike.

Il Gazzettino, informa che nel nostro Paese sono in arrivo 11.200 trattamenti della pillola anticovid Pfizer, che sarà disponibile dalla prima settimana di febbraio e verrà distribuita secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’AIFA, mentre nel corso del 2022 si avrà una fornitura di 600mila trattamenti completi.

Pillola anticovid Pfizer: cosa contiene e come si usa

Il farmaco contiene due principi attivi (PF07321332 e ritonavir) in due compresse diverse e la terapia prevede di assumerle insieme, due volte al giorno, per cinque giorni. “PF07321332” riduce la capacità del virus di replicarsi, mentre “ritonavir” ne prolunga la durata d’azione.

Riguardo alle difficoltà, che potrebbero riscontrarsi nell’accedere alla terapia antivirale, il prof. G. Remuzzi, spiega come riportato da AdnKronos: “Ci vuole un’organizzazione molto forte tra ospedale e territorio e in molte parti del nostro Paese questo raccordo è debole”. Andrebbero sensibilizzati i medici di famiglia, per individuare rapidamente le persone da trattare, visto che il farmaco dovrebbe essere somministrato entro cinque giorni dall’insorgere dei sintomi.

Paxlovid non può essere assunto insieme ad altri medicinali, che potrebbero dare interazioni importanti, non va impiegato in gravidanza o in donne che non usano contraccettivi e gravi insufficienze renali e/o epatiche sono tra le controindicazioni.

Ci si chiede se la nuova pillola possa essere efficacie anche contro Omicron 2(BA.2), nuova variante dell’ormai conosciuto Omicron. Secondo il direttore dello Spallanzani F. Vaia, si legge sempre su AdnKronos: “Omicron2 è gemella di Omicron, l’abbiamo sequenziata da più di un mese, ma non ci sembrava il caso di creare allarmismi. non deve spaventarci perché è uguale a Omicron”. Dello stesso tenore anche Tom Peackok dell’Imperial College di Londra che dichiara di ritenere improbabile che la variante BA2 generi una nuova ondata.