Coronavirus. Il decreto di maggio? Per il Forum Famiglie contiene “misure inadeguate”

Dura risposta al Governo su genitori e figli. “Se potessero scioperare l’avrebbero già fatto. Serpeggiano stanchezza e preoccupazione”

Le misure economiche e sociali contenute nel decreto di maggio per contrastare i danni provocati dall’emergenza Coronavirus, che dovrebbe vedere la luce a brevissimo? Inadeguate per le famiglie, secondo il Forum delle associazioni famigliari. “Le famiglie non rappresentano solo una ‘parte’ sociale, ma il Paese nella sua interezza: se potessero scioperare, come altre categorie, l’avrebbero già fatto. Eppure, sembra che per il Governo le politiche di rilancio vadano concordate solo con lavoratori e imprese. In questo senso, ci preme ricordare al presidente Conte e ai suoi ministri che esistono prima e innanzitutto le famiglie, quelle che, nonostante l’incontro che abbiamo avuto con il presidente del Consiglio lunedì scorso, non sono ancora state prese in considerazione. Nel decreto legge di maggio non ci sono risposte adeguate per i quasi cinque milioni di genitori che hanno ripreso a lavorare; non ci sono risposte adeguate per la conciliazione lavoro-famiglia, né per le politiche familiari; tantomeno per la scuola, per il milione di studenti degli istituti paritari e per il problema dei dispositivi che servono ai nostri figli per seguire le lezioni a distanza”, ha fatto sapere il Forum con una nota.

Coronavirus. Decreto maggio. “Mancano ancora risposte concrete per famiglie”

“Mancano, inoltre – si legge ancora sempre a proposito del decreto maggio – risposte concrete per mamme e papà partita IVA e autonomi, perché i 600 euro non sono sufficienti e non considerano il numero di figli a carico, come peraltro neppure il reddito di emergenza. Nella bozza di decreto ci sono inoltre misure incostituzionali e di discriminazione fiscale, in quanto non tengono in alcun conto la capacità contributiva delle famiglie. Su 75 miliardi di euro stanziati per due decreti in debito – che pagheranno i nostri figli – non è pensabile che non vi sia neppure una misura dedicata espressamente alle famiglie con bambini e ragazzi, in un momento di grande difficoltà e in cui anche i dati Istat confermano il rischio di cataclisma demografico”.

“All’esecutivo sottolineiamo, ancora una volta, che tra i 26 milioni di famiglie italiane che hanno assolto ai loro doveri nella ‘fase 1’ serpeggia stanchezza e preoccupazione. Sarebbe senz’altro più efficace se s’iniziasse, finalmente, ad ascoltare anche loro”, conclude la lettera.