Coronavirus: in corso la Fase 2, meno che per i bambini. Ma dal 15 giugno (o anche prima) riaprono i centri estivi

A ormai 21 giorni dal 4 maggio, per otto milioni di italiani da zero a 14 anni i diritti continuano a essere ignorati

Per otto milioni di italiani la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus è comunque un incubo. Chi sono? Si tratta dei bambini, quelli, cioé in una fascia d’età che arriva fino ai 14 anni. Che a scuola non possono ancora andare. Al parco neppure. E lo sport? Quello si può fare, ma solo a porte chiuse e per allenamenti, senza gare e agonismo. L’esempio delle piscine, citato da Repubblica, è lampante: “devi arrivare già vestito da nuoto, sotto: ti ricambierai a casa”. Oppure ancora l’alienante esperienza prevista per i baby cestisti: “se giochi a basket il pallone lo devi portare tu e niente contrasti”. E per i centri estivi bisogna attendere giugno. Metà giugno, anche se poi ogni regione decide il percorso autonomamente. Insomma, una sofferenza che, dopo due mesi di lockdown vissuto dai piccoli in maniera ancora più pesante che dai genitori, rischia di protrarsi per chissà quanto.

Coronavirus Fase 2: le strutture a Roma. Ma fino ad allora solo passeggiate…

E le strutture? A Roma si utilizzeranno, per l’estate in città dei più piccoli, il Circolo dell’Aeronautica militare, la Casa internazionale delle donne e addirittura la caserma dei Vigili del fuoco. Tutte pronte a partire dal 15 di giugno. Fino ad allora, anche nella capitale, al più i bambini dovranno accontentarsi di qualche passeggiata. Ma nulla di più, perché i giochi, per l’appunto, non sono accessibili. “Il Governo ci impone di sanificare le aree una volta al giorno, noi abbiamo 1250 giochi, non è possibile gestirli. Gli scivoli li tengo chiusi”, spiega a Repubblica Virginio Merola, sindaco di Bologna.

Coronavirus Fase 2 bambini: le cose potrebbero cambiare prima di metà giugno

Comunque sia, almeno dalla metà di giugno, le cose potrebbero in parte cambiare. In alcune regioni anche prima, come Veneto ed Emilia Romagna, che i centri estivi vogliono aprirli già dall’inizio del primo mese dell’estate 2020. Il ministro della Famiglia, Elena Bonetti ha inoltre dichiarato che la riapertura potrebbe essere anticipata in base ai dati epidemiologici. Basterà a placare gli animi di famiglie giustamente arrabbiate e stanche?

Coronavirus bambini e Fase 2: le dichiarazioni del ministro Elena Bonetti

La stessa Elena Bonetti intervistata sempre da Repubblica, ha riconosciuto che i bambini non sono ancora usciti dal “confinamento” e che “bisogna rimetterli al centro delle scelte della politica nei prossimi mesi”. “Apprezzo – ha detto ancora – che il premier Conte abbia riconosciuto che non il Governo non ha fatto tutto quello che avrebbe voluto e potuto per le famiglie”. Famiglie su cui “si è scaricato il peso della pandemia“, secondo il ministro. Già, le famiglie. Ma anche i loro figli non se la sono passata per niente bene. Quanti saranno i bambini che, in Italia, hanno dovuto spegnere le candeline in videoconferenza con i nonni? E quanti quelli che, ora che potrebbero uscire e che la stagione e il clima lo consentono, non possono fare davvero nulla e sono costretti a casa anche dall’assenza dei genitori, tornati al lavoro?

A ormai ventuno giorni dal 4 maggio, data di fine del “lockdown” duro, e a quasi dieci dal 18 maggio, data della riapertura del Paese, i bambini continuano purtroppo a essere i grandi dimenticati di questa seconda fase della lotta al Covid-19. Dimenticati come i loro diritti. Si spera che questa loro interminabile “Fase 1” possa finire presto…