Coronavirus. In Italia la variante Delta ha sfondato: tutto ciò che c’è da sapere

Al 20 luglio, la variante Delta era nettamente prevalente nel nostro Paese (94,8%) con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%

La variante Delta è la forma prevalente con la quale, ad oggi, sta circolando nel nostro Paese il coronavirus.

A confermarlo è un’indagine rapida condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute in collaborazione con i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler.

Dall’indagine, si evince infatti, come a far data al 20 luglio, la variante Delta del virus fosse nettamente prevalente nel nostro Paese (94,8%) con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%. Sempre a far data al 20 luglio è stato invece riscontrato una presenza della variante Alfa al 3,2% e di quella brasiliana all’1,4%.

La rapida diffusione della variante Delta, ormai predominante, è un dato atteso e coerente con i dati europei, che deve essere monitorato con grande attenzione – sottolinea il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che questo garantisce la migliore protezione”.

È la prima volta che, in Italia, la variante Delta si attesta come forma prevalente di contagio, prendendo il posto della variante Alfa.

Nulla di inatteso comunque. Si tratta infatti di un dato in linea con quanto osservato in altri Paesi Europei. “La variante Delta – si legge in una nota divulgata dall’ISS-  è, infatti, caratterizzata da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla variante Alfa, ed è associata ad un rischio relativamente più elevato di infezione in soggetti non vaccinati o parzialmente vaccinati”.

OMS: Variante Delta più contagiosa ma non più letale

 E seppure la variante Delta sia caratterizzata da un elevato grado di contagiosità, non sembrerebbe però essere più letale, a sostenerlo è l’epidemiologa dell’Organizzazione mondiale della sanità, Maria van Kerkhove, come riportato da AdnKronos: “abbiamo visto un aumento dei ricoveri” a causa della diffusione della variante – sottolinea la van Kerkhove “ma non un abbiamo ancora visto un aumento della mortalità”.