Coronavirus. Tremila mascherine protettive per le comunità di Amici dei Bambini nei territori più colpiti

Le attività non si fermano e si possono sostenere anche durante l’emergenza. Perché l’accoglienza non si ferma…

Le 3000 mascherine protettive donate dal CCCWA, l’autorità centrale cinese per le adozioni e la protezione dell’infanzia, ad Ai.Bi. – Amici dei Bambini? Sono state distribuite alle comunità di accoglienza mamma-bambino dell’organizzazione, che si trovano nelle aree più colpite dal Coronavirus: Brescia, Milano e Cremona.

Comunità che, nonostante tutto, in quanto servizi di assistenza sociale residenziale non possono sospendere le proprie attività, e hanno anzi continuato a garantire tutti i servizi di aiuto, supporto e sostegno psicologico alle mamme, ai bambini e agli adolescenti accolti. Gli operatori in servizio, in totale 25, si occupano in prima persona delle spese varie per limitare al massimo le occasioni di uscita e quindi possibilità di contagio. Laddove possibile, si procede con acquisti on line.

I turni del personale sono stati rimodulati per evitare ingressi al giorno di più operatori contemporaneamente così da evitare occasioni di assembramenti. Con la stessa logica è stato modificato l’uso degli spazi comuni come la cucina o le sale svago o per i giochi dei bambini.

Al personale sono stati forniti dispositivi sanitari: mascherine, guanti e calzari oltre a disinfettante per ambienti comuni. Sono stati allestiti spazi ad hoc da adibire a spogliatoio per il personale esterno

A tutti gli ospiti è stata spiegata la gravità della situazione e l’importanza di rispettare appieno le direttive del Governo. Alle mamme così come agli adolescenti ospiti delle strutture e agli operatori è offerto costantemente spazio di ascolto e supporto psicologico a distanza .

Per non parlare dei bambini di diversa età accolti nella stessa struttura, soprattutto i più piccoli, ai quali è stato necessario spiegare l’impossibilità di andare al parco o fuori a giocare con gli amichetti dell’oratorio. A loro sono garantite attività scolastiche e ricreative con lo scopo non solo di tenerli impegnati in attività costruttive ma anche di rendere la convivenza forzata di diversi nuclei e personalità, più armoniosa.

Le comunità sono gestite da AIBC, cooperativa sociale nata in seno ad Ai.Bi. La loro attività in questa fase di emergenza si può sostenere attraverso la campagna #Accoglienzanonsiferma di Ai.Bi.

Il nuovo decreto del Governo “Cura Italia” prevede, peraltro, un’agevolazione fiscale per le donazioni in denaro e in natura destinate all’emergenza Coronavirus. Secondo l’articolo 66 del decreto, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30%, per un importo non superiore a 30.000 euro“. Inoltre, prosegue l’articolo, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura a sostegno delle misure di contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19, effettuate nell’anno 2020 dai soggetti titolari di reddito d’impresa, si applica l’articolo 27 della legge 13 maggio 1999, n. 133 Ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, le erogazioni liberali di cui al periodo precedente sono deducibili nell’esercizio in cui sono effettuate”.

Per informazioni: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/