calo adozioni

Corriere della Sera intervista il presidente di Ai.Bi. su situazione e prospettive adozione nazionale e internazionale

L’articolo del quotidiano mette a nudo i numeri impietosi di un anno, il 2017, che ha portato le adozioni nel nostro Paese al lumicino.

Griffini: “Ci aspettiamo di scendere sotto i 1.200 bambini stranieri giunti in Italia, un minimo storico anche rispetto all’ultimo biennio 2014-2016. Preoccupa ancora di più il crollo delle domande di disponibilità e idoneità: meno 60% fra le internazionali, meno 36% le nazionali”

Il crollo delle adozioni, nazionali e soprattutto internazionali, sancito dai numeri impietosi pubblicati recentemente dal Ministero della Giustizia, viene rilanciato e ribadito a chiare lettere anche dal Corriere della Sera. Che, in un articolo a firma di Margherita De Bac, mette a nudo le cifre e sottolinea come la speranza per il futuro arrivi, adesso, dal nuovo corso della Commissione Adozioni Internazionali, dopo un quinquennio di inerzia e assenza ingiustificata.

L’attesa per la riapertura di canali esteri come Cambogia e Bolivia, la difficoltà anche ‘culturale’ nel trovare fiducia in un atto di giustizia immenso nei riguardi dell’infanzia abbandonata in Italia e nel mondo, i numeri dei minori chiusi in istituti di Paesi che – come per gli 8 milioni di bambini soli in Repubblica Democratica del Congo – hanno chiuso le adozioni e che attendono per ora invano di poter abbracciare una mamma e un papà: c’è tutto questo nelle righe del quotidiano di via Solferino.

Le coppie sono sfiduciate – è il commento di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Troppo lunghe le attese, rinunciano una media di 500 ogni anno. La causa è anche il disinteresse a livello di politiche di governo. Da cinque anni la situazione è ferma“.

A questo link l’articolo completo.