Ecco cosa è veramente l’utero in affitto

Scegliere le caratteristiche fisiche e psicologiche delle donatrici degli ovuli, fecondarli, portare avanti la gravidanza nell’utero di un’altra donna. E se l’embrione presenta anomalie, l’aborto è compreso nel prezzo. Ecco tutti i costi

Nelle ultime settimane, l’utero in affitto è tra gli argomenti più dibattuti, non solo tra i politici ma anche nei comuni discorsi in famiglia o tra amici e colleghi. Non tutti, però, sanno cosa significhi davvero “utero in affitto”, o meglio, non conoscono il mondo che, in maniera più o meno esplicita e ufficiale, si muove attorno a questa pratica.
Un esempio di questo “scenario sommerso” che, poi, tanto sommerso non è, visto che ci sono Paesi nel mondo in cui l’utero in affitto è legale e può essere materia ufficiale di business, lo racconta un’inchiesta del quotidiano “Il Messaggero”, che ha contattato un’agenzia americana fingendo di volere informazioni su come poter portare avanti una maternità per altri.

Utero in affitto: 6mila dollari per chi dona gli ovuli

Funziona che, come prima cosa, si può “sfogliare” (virtualmente) un catalogo di oltre tremila donatrici, ovvero di donne che hanno messo a disposizione i loro ovuli. Una volta “scelti”, questi saranno poi fecondati e impiantati nell’utero di un’altra donna che porterà avanti la gravidanza.
Le donatrici offerte dall’agenzia interpellata da Il Messaggero sono tutte tra i 18 e i 29 anni e coprono la gamma di praticamente ogni etnia, caratteristica, altezza, corporatura…
I “genitori intenzionali” (così sono chiamati i componenti della coppia che vuole ricorrere all’utero in affitto) possono scegliere le caratteristiche preferite, tenendo conto anche delle informazioni sulla personalità del donatore che si trovano nel database e della sua immagine da bambina, così che ci si possa fare un’idea più precisa e concreta dell’aspetto che potrebbe avere il nascituro.
Per le donne che donano i loro ovuli per la prima volta il compenso previsto è di circa 6mila dollari; l’impegno prevede anche una serie di iniezioni per stimolare lo sviluppo delle uova.

Per tutto l’iter di una nascita con utero in affitto si pagano fino a 200mila euro

Ma la scelta degli ovuli non è che uno dei passaggi del servizio completo offerto dall’agenzia, che prevede anche le visite mediche, il prelievo dello sperma, i test di fertilità e, naturalmente, la gravidanza portata avanti da un’altra donna. Donna che, secondo gli standard dell’agenzia, riporta Il Messaggero: “Deve avere tra i 21 e i 45 anni, essere americana, non avere subito più di 5 cesarei ed essere finanziariamente stabile”. Il suo compenso varia tra i 49 mila e i 75 mila dollari, a cui si aggiunge un rimborso spese fino a 27mila euro e una polizza sulla vita.
Per chi vuole usufruire del “servizio completo”, invece, i costi per una coppia si aggirano sui 140 mila euro, ma per parti gemellari si possono superare i 200 mila. Tra i “benefit” è prevista anche la possibilità di aborto, se l’embrione dovesse presentare delle anomalie genetiche.
Non è compresa nel prezzo, invece, l’assistenza legale, che si può sempre pagare a parte visto il suo ruolo decisivo nell’aiutare a far riconoscere, nel proprio Paese, come figlio di entrambi i genitori il bambino nato all’estero da maternità surrogata.
In Italia, come noto, l’utero in affitto è vietato dalla legge 40 e il Parlamento sta lavorando per renderlo un reato universale, che sia, dunque, perseguibile in Italia, anche se portato avanti all’estero.