Crisi adozioni internazionali: si vede la luce in fondo al tunnel?

Buongiorno,

mi chiamo Chiara e ho letto sul vostro sito internet, la notizia dell’aumento del 16% rispetto allo scorso anno delle coppie che si avvicinano all’adozione internazionale.

La crisi è finalmente superata? È il segno di una ripresa del settore?

Grazie

 

IRENEBERTUZZIGentile Chiara,

la notizia pubblicata si riferisce ai dati di Ai.Bi. Nel primo semestre del 2013 il nostro ente ha incontrato 1021 famiglie per i corsi informativi, registrando così quel +16%  rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Non siamo a conoscenza però dei risultati ottenuti dagli altri enti autorizzati perché, a differenza di alcuni esempi virtuosi, non tutti pubblicano sul proprio sito i loro numeri.

In assenza di dati certi, è difficile sapere se questa ripresa sia un segno della crisi superata e si riferisca a tutti  gli enti autorizzati o solo ad Ai.Bi.

Certo che qualche timido segnale si è avvertito, se non di superamento della crisi, quanto meno di una presa in carico della problematica delle adozioni internazionali.

Mi riferisco all’impegno del Ministro Cancellieri che ha istituito una Commissione di Studio in materia di adozioni internazionali. Entro sei mesi la Commissione composta da dieci esperti dovrà elaborare proposte di legge che diano «nuovo impulso» alle adozioni. Inoltre attendiamo che la Commissione Giustizia della Camera inizi la discussione su una proposta di legge per una riforma dell’adozione internazionale, ispirata a un manifesto sottoscritto da 15mila persone e promosso dalla nostra associazione.

Che questi segnali abbiano influito sulla ripresa? Non lo sappiamo. Certo è che le coppie si siano autotutelate da tempo. Desiderose di chiarezza e professionalità,  si informano con oculatezza e sempre più spesso si rivolgono a enti che rispondono a criteri di trasparenza e affidabilità e che le accompagnino prima, durante e dopo l’iter adottivo.

Un saluto

Irene Bertuzzi

Responsabile adozioni internazionali Ai.Bi.