infanzia, da Nairobi alla periferia di Milano: Ai.Bi. impegnata per ridare il sorriso a mamme e figli in difficoltà

Famiglia. Da Nairobi alla periferia di Milano, Ai.Bi. accanto a mamme e figli in difficoltà

La storia di Jackline e di sua madre, fuggita per non essere data in sposa come quinta moglie a un uomo di 75 anni quando lei ne aveva appena 14, dopo essere rimasta incinta da un parente dell’uomo. La confidenza alla direttrice della sua vecchia scuola, quindi la fuga verso il centro Shelter della capitale keniota dove Viviene e la figlia, che oggi ha 4 anni, sono state accolte e tuttora vivono, grazie al sostegno a distanza dei benefattori di Ai.Bi.  

Amici dei Bambini accoglie, sostiene, cura e dona una nuova vita anche a tante mamme con figli che scappano dalle violenze e dai soprusi subiti in casa in Italia: la Family House Ai.Bi. è un modello di riferimento che ha bisogno di essere sostenuto, per poter offrire riparo a tutte le mamme con figli che ogni giorno bussano alla sua portainfanzia

infanzia, da Nairobi alla periferia di Milano: Ai.Bi. impegnata per ridare il sorriso a mamme e figli in difficoltàDa Nairobi alla periferia di Milano, il passo in fondo è breve: tra Kenya e Italia Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha costruito un ‘ponte’ virtuale, fatto di amore, spirito di accoglienza e generosità da parte dei benefattori che hanno reso possibile il sostegno a distanza di tanti piccoli ospiti del Centro Shelter, inaugurato nel 1997 sulle colline di Ngong, appena fuori dalla capitale keniota. Tra queste, Viviene e la piccola Jackline: una storia incredibile e drammatica che ha trovato un lieto fine proprio con il loro arrivo al Centro sostenuto da Ai.Bi.

Viviene è fuggita quattro anni fa, dopo essersi rifiutata di finire in sposa a un uomo di 75 anni come quinta moglie, poiché era stata messa incinta da un parente. La ragazza, all’epoca appena 12enne, si è confidata con la direttrice della sua vecchia scuola, che l’ha fatta giungere allo Shelter insieme a Jackline, all’epoca di appena tre mesi. Entrambe qui hanno trovato serenità e accoglienza. Oggi la bimba ha quattro anni e ha iniziato ad andare all’asilo della scuola primaria Hope Spring Academy, l’istituto del Centro in cui è ospitata. Un presente reso possibile dal sostegno a distanza che gli amici di Amici dei Bambini offrono agli ospiti dello Shelter.

Ma, allo stesso modo, i servizi di accoglienza di Amici dei Bambini danno protezione, cure, sostegno e assistenza anche alle madri con figli che fuggono dalle violenze qui in Italia: per quello è stata creata la Family House di Ai.Bi., una struttura alla periferia di Milano all’interno della quale sono presenti: una culla per la vita ‘La Chioccia’, due comunità mamma-bambino ‘Casa Irene & Casa Caterina’, un appartamento di semi-autonomia ‘Aurora’, un altro di alta autonomia ‘Gioia’, un centro di formazione per famiglie e operatori, un consultorio familiare e centro servizi per le famiglie, oltre a uno spazio neutro per l’incontro tra famiglie di origine e bambini ‘Beniamino’ e un appartamento per l’ospitalità di famiglie profughe ‘Casa Gaia’.

Una realtà che è modello di riferimento per l’accompagnamento offerto alle madri con figli fuggite dai maltrattamenti e dalle minacce di compagni o mariti. Una Family House che, idealmente, è connessa a tutte le case e i centri di accoglienza che Ai.Bi. e i suoi sostenitori contribuiscono a far vivere ogni giorno nel mondo. Come il Centro Shelter, dove storie come quella di Viviene e Jackline autorizzano a pensare che tante volte basta il nostro piccolo contributo per cambiare la vita a chi ha bisogno di aiuto.