Da Oriente a Occidente: il viaggio di una famiglia verso l’Adozione

La prima adozione, che ci ha visti arrivare nel lontano Oriente, risale a quasi otto anni fa, mentre la seconda, in cui abbiamo volato dalla parte opposta del mondo, è di appena un anno fa… ma il viaggio non è ancora concluso, anzi…

Quanto è ricco,  quanto è fecondo, il viaggio intrapreso dalle coppie verso l’Adozione Internazionale?

Erica e Franco Micucci, una coppia che ha deciso di lasciarsi accompagnare da Ai.Bi. in questo meraviglioso percorso per due volte, prima in Cina 8 anni fa e poi in Colombia, lo scorso anno,  lo ha raccontato prima in un diario di viaggio che poi si è trasformato in un libro: “Da Oriente a Occidente. L’amore senza confini di una famiglia adottiva”  (Tau editrice)  reperibile in  tutte le librerie e anche online.

Ecco la loro testimonianza:

 

Siamo Erica e Franco, genitori adottivi di due bambini provenienti dalla Cina e dalla Colombia.

La prima adozione, che ci ha visti arrivare nel lontano Oriente, risale a quasi otto anni fa, mentre la seconda, in cui abbiamo volato dalla parte opposta del mondo, è di appena un anno fa.

Due “mondi” diversi, due esperienze meravigliose, come diversi e meravigliosi sono i figli che abbiamo accolto.

Ed è stato proprio durante quest’ultimo viaggio che è nato il desiderio di scrivere un diario quotidiano, che poi è divenuto una pubblicazione.

Il diario: una memoria da consegnare ai nostri figli

Il motivo per cui, durante la permanenza in Colombia, abbiamo scritto dei racconti quotidiani è stato inizialmente quello di informare chi era a casa, amici e parenti, di ciò che stavamo vivendo, creando una chat di WhatsApp chiamata “Da Oriente a Occidente”.

Poi, giorno dopo giorno, ci siamo resi  conto sempre di più che annotare il vissuto di quei momenti fosse prezioso anche per la nostra famiglia e che la Parola di Dio ci stava accompagnando, facendo quotidianamente “luce” al percorso e dandone una lettura significativa.

Scrivere rendeva “vivibile” ciò che stavamo vivendo e non solo ciò che appariva “visibile”, ma soprattutto la parte “invisibile”, quella più intima e nascosta fatta di emozioni e sentimenti.

Eravamo in Colombia, ma abbiamo messo insieme “perle” anche della prima adozione in Cina, con un legame continuo “da Oriente a Occidente”, potendo così rileggere l’opera di Dio nella nostra vita e rendere grazie.

Il diario ci è sembrata così la “memoria” da consegnare ai nostri figli, il motivo per cui abbiamo intrapreso certe scelte nella nostra vita ed il perché “ne vale la pena”.

Chiaramente il desiderio profondo, quello più vero è che queste pagine, che erano dei messaggi quotidiani, potessero essere “feconde” per chi si fosse soffermato a leggere e diventare testimonianza sincera ed autentica della bellezza  dell’accoglienza.

 Ai nostri figli abbiamo “scritto”:

«Se un giorno mai vi chiederete perché abbiamo deciso di far pubblicare questo diario, piuttosto che custodirlo nella nostra famiglia, vi possiamo confessare di essere stati molto incerti, ci abbiamo pensato tanto, ma dopo mesi di discernimento ci siamo lasciati guidare da una Parola ascoltata durante una Messa al termine di un

periodo di preghiera a San Giuseppe: “I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”»

Ed è nella “irrevocabilità” del “per sempre” che c’è un grande dono ed una vera chiamata, che rende la vita bella per essere vissuta. E quindi se è dono, va anche donato!

Il viaggio “da Oriente ad Occidente” non è concluso, anzi siamo ancora nel bel mezzo del viaggio, quello interiore, quello del rapporto, non sempre facile, tra di noi, siamo in viaggio verso la Meta, ma ogni giorno i nostri figli ci ricordano che la vita è dono e che questo “viaggio” è la cosa più bella che ci poteva capitare.