Da un anno ho una malattia non invalidante: posso comunque adottare?

Buongiorno, 

sto valutando la possibilità di adozione con mio marito, ma ho un dubbio. Da circa un anno ho un problema di salute non grave per il quale sono in cura con un farmaco. Il problema non è invalidante e mi consente una vita normalissima ( lavoro, viaggi, etc). Ovviamente sono sottoposta a controlli periodici per monitorare la malattia: ma vorrei sapere se questo può essere causa di esclusione per l’idoneità all’adozione/affido.

Saluti,

Amalia

 

ireneCara Amalia,

il desiderio di poter salvare un bambino dall’abbandono ha buone probabilità di potersi attuare.  Purtroppo  non avendo indicato di cosa si tratta, è difficile per noi darle indicazioni precise. Ad ogni modo, la legge italiana consente il rilascio del decreto d’idoneità anche a persone che hanno qualche problema di salute. Questo fattore viene analizzato insieme a tutti gli altri dai servizi sociali e dal Tribunale per i Minorenni che scelgono quindi autonomamente come considerarlo nell’ambito di una più ampia e complessiva valutazione della coppia che chiede l’idoneità.

Tuttavia la sua condizione di salute dovrà essere vagliata anche dal Paese di origine del minore. Ci sono Paesi che non pongono alcun paletto in questo senso, altri che escludono una serie di patologie tra i requisiti necessari agli aspiranti genitori adottivi.

Riassumendo: per lei e suo marito è possibile avviare le pratiche anche subito.  Gli eventuali ostacoli legati alla sua patologia non arriveranno certo dalla legge italiana, ma solo dalla valutazione complessiva dei servizi sociali e del Tribunale e dal regolamento dei Paesi di origine.

Mi sento però di dover sottolineare un aspetto della sua lettera, che nulla  ha a che vedere con la sua patologia. Adozione e affido sono due cose molto diverse: con l’adozione si offre a un bambino abbandonato la ‘sua’ famiglia, con l’affido si dà a un bambino che ha una madre e un padre la possibilità di essere accolto in una famiglia ‘supplente’ in attesa che i suoi genitori risolvano i problemi che ne ostacolano la cura. Perciò guai a considerare l’affido come la ‘scorciatoria’ per l’adozione. Prima di qualsiasi passo, sarebbe opportuno che lei e suo marito decidiate la misura e le finalità della vostra disponibilità all’accoglienza.

I miei migliori auguri,

Irene Bertuzzi

Adozioni Internazionali di Ai.Bi.