Dal “sospettoso” al “rispettoso”!

Lo scorso fine settimana e’ stata segnalata dal ritorno di vari specialisti ucraini, impegnati nella prima fase delle formazioni in Moldova nell’ambito del progetto trasnazionale “Consolidamento delle ONG ed LAs in vista dell’inserimento sociale dei giovani care leavers”. Un ritorno che possiamo chiamare “piacevole e soddisfacente”. “Piacevole” – perche abbiamo lavorato moltissimo questi giorni e non vedevamo l’ora di tornare a casa nonostante l’accoglenza eccellente dei colleghi moldavi e “soddisfacente” – perche la formazione e’ stata molto proficua.
Training 2.1 dedicato all’inserimento lavorativo dei care–leavers ha favorito molto ad un maggiore conoscimento delle modalità di approccio dei problemi che affrontano i giovani una volte lasciano le strutture residenziali ed e’ stato un’ ottima occasione di scambio tra i partecipanti moldavi e ucraini. Cominciando dalla presentazione dei servizi di collocamento presenti sul territorio di due paesi, soffermandosi sugli strumenti di lavoro moderni, abbiamo cosi discusso le tematiche specifiche. Valorizzando un lavoro svolto dai corsisti nei giorni precedenti, I formatori hanno rilevato e problematizzato in aula il problema legato ad una visione troppo negativa che gli operatori formandi hanno dei giovani care-leavers. Dalla descrizione dei giovani, infatti, emergevano unicamente i moltissimi limiti, che naturalmente esistono, ma che non esauriscono la personalità e le biografie dei ragazzi. Da qui è nato un continuo richiamo dei formatori alla necessità di “educare” il proprio sguardo a ricercare nei giovani care-leavers punti di forza e competenze. I formatori hanno portato in aula molti esempi di come sia possibile valorizzare competenze che gli stessi giovani non sapevano di avere, e che i loro adulti di riferimento non si sono mai premurati di far loro notare.
Durante la strada di ritorno tutti i partecipanti ucraini hanno discusso la necessità di non occuparsi di tutti i problemi dei care-leavers indistintamente (lavoro, casa, salute, documenti…), ma di mettere in opera un processo di specializzazione delle competenze, ma nello stesso tempo hanno previsto che le cose da fare in Ucraina sono tanti a cominciare dalla legislatura fino alla struttura degli organi competenti. Visto la riforma attuale delle autorita’ statali che si svolge in Ucraina al momento i servizi sociali attuali sono a rischio dell’esistenza percio’ sicuramente il nuovo approcio potrebbe migliorare la situazione.
Il personale di AiBi, coinvolto nella realizzazione del progetto, spera che questa formazione ha comportato un cambiamento dello sguardo dell’operatore tipico statale (sia a quelli di Moldova che a quelli dell’Ucrania) che non dovrebbe andare alla ricerca di “ciò che non funziona”, ma di “ciò che funziona”, così da poter incoraggiare a sua volta il giovane ad intraprendere un lavoro di valorizzaione di sè. Che lo sguardo, da “sospettoso” diventi “rispettoso”…