Dalla Siria all’Ucraina: la lunga Passione dell’umanità si spiega solo con la Pasqua

bambina siria pasqua OKDalla guerra in Siria e in Iraq, passando per la Nigeria di Boko Haram e proseguendo con la Libia, lo Yemen e l’Ucraina, fino agli ultimi, recentissimi fatti del Kenya: sembra che il mondo stia attraversando una lunga, infinita Passione, dove a fare la parte dei martiri sono sempre i più deboli, vulnerabili e innocenti.

Donne, bambini e anziani, che ogni giorno vengono perseguitati, violentati, uccisi, in nome di una fraintesa visione della religione, della politica, del mondo, che trasforma l’idea in Dio e cancella l’Uomo. Vere e proprie vittime sacrificali, immolate sull’altare del Potere, che come unica colpa hanno quella di professare un credo diverso o di voler semplicemente studiare, giocare, condurre una vita normale, costruirsi un futuro; cadono a decine, centinaia, migliaia, spesso nell’indifferenza generale.

Non diamo per scontato che andare a scuola o all’università sia un diritto acquisito per tutti gli studenti, oggi, perché così non è, in molti paesi del mondo; non diamo per assunto che le chiese e le moschee siano luoghi sicuri, dove poter pregare serenamente insieme alla propria comunità, perché milioni di persone, oggi, rischiano la vita per il solo fatto di credere nella pacifica convivenza fra religioni diverse.

Si soffre e si muore spesso senza ragione apparente, in contesti dove la vita umana sembra aver perso ogni significato e valore; dove l’Altro sparisce, privato della sua sacralità, e rimane solo l’Io, schiavo di sé e della propria prepotenza.

Tutto sembrerebbe perduto, se non ci fosse la Pasqua.

Solo accostando il volto di chi ancora soffre a causa di guerre e persecuzioni a quello provato e tumefatto del Cristo in croce, infatti, possiamo pensare di dare un senso a tutto il dolore di cui il mondo oggi è profondamente intriso. Solo alla luce della Resurrezione, possiamo cercare di spiegare il sangue innocente versato, ovunque sulla Terra, e il buio che ci troviamo ad attraversare. Solo continuando – nel concreto – a operare per il bene e a manifestare solidarietà e vicinanza a chi è nel bisogno, possiamo riportare la speranza laddove sembra prevalere la disperazione. Un po’ come cerchiamo di fare in Siria, con Amici dei Bambini: a volte basta poco, come l’allestimento di una piccola ludoteca nel bel mezzo di un conflitto, per restituire il sorriso ai bambini e aiutare un’intera comunità a “risorgere”.

Non è questo – forse – il mondo che Nostro Signore avrebbe voluto per i Suoi figli: ecco perché continuerà a soffrire e morire ogni anno, ogni mese, ogni giorno, con noi e per noi, accompagnandoci in questo Calvario. Ma non importa quanto possa sembrarci lontana la salvezza, di fronte ai drammi che sconvolgono l’umanità intera: non è alla morte, infatti, che Lui ci ha destinati risorgendo, bensì alla Vita.

Buona Pasqua a tutti.

 

Luigi Mariani
Country coordinator di Ai.Bi. in Siria

 

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.