Dall’adozione in Brasile al Quirinale sull’attenti davanti al Papa: la favola del primo corazziere nero

È una storia tutta da leggere, quella di N.T, ventisettenne assurto agli onori delle cronache per essere il primo corazziere di colore della storia della Repubblica italiana.

Nato in Brasile ormai più di un quarto di secolo fa, venne adottato da una coppia siciliana quando aveva un anno. Con lui arrivò in Italia anche la sorella, di poco maggiore in età.

In Trinacria N.T. è cresciuto, ha frequentato le scuole, ha conseguito la maturità scientifica e ottenuto la cittadinanza italiana. Ma sopratutto ha coltivato il sogno di entrare a far parte del reggimento Corazzieri, la guardia d’onore della Presidenza della Repubblica. Per questo, forte del un metro e 96 centimetri di altezza, ha sostenuto il concorso per entrare nell’Arma dei carabinieri, di cui i Corazzieri fanno parte.

Quindi il corso di addestramento, le selezioni fisiche e attitudinali, la specializzazione e il perfezionamento. Due anni di duro lavoro nel reparto, fino ad arrivare ad essere selezionato per il picchetto d’onore, la formazione scelta dei corazzieri che prestano servizio in occasione degli appuntamenti più importanti del Presidente. Come la visita di Papa Francesco al Quirinale di pochi giorni fa, in occasione della quale il mondo ha potuto finalmente conoscere il primo corazziere italiano di colore.

La storia di N.T è uguale a quella di molte altre: cominciato in una città del Brasile dove è nato, in una famiglia però che non ce l’ha fatta a tenerlo con sé. Ma il destino, stavolta, porta una bella sorpresa. In Sicilia, in quel preciso momento, c’è una coppia che ha deciso di adottare dei bambini. Lui lavora in un ufficio giudiziario dell’isola, fa il cancelliere in un tribunale. Lei lavora in casa. Ricevono delle segnalazioni dal Brasile. Partono per l’altra parte del mondo, finiscono proprio in quella città dove N.T., nato nel 1990, sta aspettando una nuova casa. E la trova in Sicilia. Non solo lui, ma anche la sorellina di poco più grande, visto che i nuovi papà e mamma non intendono separarli.

E così con l’adozione, i due bambini non solo sono rinati come figli ma sono stati restituiti alla vita, ricca di soddisfazioni e gratificazioni.