Moldova, l'appello per un giovane che ha seguito un corso Ai.Bi.

La Delegazione moldava in sede Ai.Bi.: “Impressionati dall’esperienza professionale e di vita”

Sono arrivati puntuali, alle ore 10.00, i 18 delegati provenienti dalla Repubblica Moldova in visita alla sede centrale di Amici dei Bambini a Mezzano di San Giuliano Milanese (Mi) per incontrare e ascoltare l’esperienza dell’associazione nel settore dell’aiuto ai minori, soprattutto per quanto riguarda i careleavers, i ragazzi rimasti senza familglia che hanno raggiunto l’età per uscire dalle strutture di ospitalità, che spesso fanno grande fatica, se non adeguatamente accompagnati nel corso della loro crescita, a scrollarsi di dosso i loro problemi per inserirsi felicemente nella società.

Il saluto del Presidente Griffini

“Sono molti quelli che non ce la fanno – spiega alla Delegazione Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi – tanto che in due studi che abbiamo fatto in Russia e Brasile la percentuale di quelli che non riescono a trovare una strada una volta usciti dagli istituti è dell’80%”. Una situazione che è confermata dai dati del Marocco, “dove sono 100mila i minori chiusi in istituto – prosegue Griffini – e il 90% di loro fallisce l’ingresso in società. Molti finiscono per aderire ai proclami e alla propaganda dell’Isis, che promette soldi, benessere, donne e paradiso”.

La Delegazione moldava è in Italia proprio per studiare i metodi che Ai.Bi. ha sviluppato nel corso della sua esperienza trentennale e che porta avanti per favorire il reinserimento sociale dei minori. Un compito importante, se è vero – come sottolinea ancora Griffini, nel suo intervento, che “in russo non esiste la parola ‘abbandono’”. Proprio dall’Est Europa, spiega il Presidente, è partita la ‘missione’ per il reinserimento in società di questi giovani abbandonati. “In Romania abbiamo capito quale fosse il dramma di questi ragazzi. Da lì abbiamo avviato programmi di cooperazione per il reinserimento familiare”.

Impressioni e attese dei delegati

Entusiasta la direttrice esecutiva della ONG ‘Demos’, Liliana Samcov: “Oggi abbiamo l’opportunità di conoscere l’équipe, come pure il presidente di Amici dei Bambini, che ci ha lasciato un’enorme impressione sia per l’esperienza professionale che di vita”. “È ovvio – prosegue – che in 30 anni di attività Ai.Bi. abbia potuto sviluppare servizi per minori non solo in Italia, ma anche all’estero. Questo progetto ci offre la possibilità di mettere insieme rappresentanti di autorità che stanno dalle due rive del fiume Nistru, una regione un po’ conflittuale; è importante metterli tutti insieme. In questo gruppo, le persone riescono a comunicare, scambiarsi delle esperienze e buone prassi”.

Focus anche sulle attese racchiuse in quest’incontro: “È importante per noi conoscere specialisti che fanno lo stesso lavoro, ma con modalità diverse. E questa è anche un’opportunità di creare nuove collaborazioni per altri progetti”.

L’accompagnatore ortodosso: “Spiritualità fulcro delle nostre attività”

Soddisfazione è giunta dall’accompagnatore ‘spirituale’ del gruppo, il sacerdote ortodosso Sergiu Aga: “La prima impressione? Che stiamo visitando un Paese di amici. Quello che ci aspettiamo è di poter implementare ciò che vedremo qui da noi. In questo senso, ho notato che siamo due Paesi con radici latine e questo ci avvicina molto, anche a livello di spiritualità. Sono davvero contento di aver visto che sul tema del futuro dei minori rimasti senza famiglia sia presente un livello spirituale in entrambi i popoli”.