Diritti dei bambini o pretese degli adulti? Lo scivolone di Marino

ignazio marino gay200La dichiarazione non è neanche troppo originale, se si considera chi l’ha pronunciata e in difesa di quale categoria sociale: L’Italia è terribilmente indietro rispetto ai diritti delle persone”, ha dichiarato Ignazio Marino, sindaco di Roma, intervenendo in tema di nozze gay e adozione. Circa quest’ultima, in particolare, Marino ha aggiunto di non avere “nessuna contrarietà, purché l’adozione venga fatta nell’interesse del bimbo o della bimba.”

I diritti degli uni, dunque, contro i semplici “interessi” degli altri. I diritti di alcune migliaia di persone, gli omosessuali, contro gli interessi di centinaia di migliaia, se non milioni, di bambini.

Caro Sindaco Marino, per certi aspetti Lei ha proprio ragione: l’Italia è terribilmente indietro nel rispetto dei diritti, ma non per i motivi che dice Lei. Soprattutto in tema di adozione – che è quella che tocca più da vicino associazioni che se ne occupano ogni giorno come la nostra, Amici dei Bambini –­ Lei confonde clamorosamente i titolari di tali diritti con quelli che sono chiamati a rispettarli.

L’Italia, infatti, non è indietro perché non rispetta i diritti degli omosessuali, ma perché non difende a sufficienza quelli dei bambini. Sono loro la vera maggioranza silenziosa, di cui nessuno parla e si cura. Non hanno sindaci – loro – che li sostengano, magari rilasciando dichiarazioni stampa altisonanti, o conquistando i titoli dei telegiornali, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e invitarla a solidarizzare sui temi che li interessano.

L’Italia, caro Sindaco, è indietro anche perché l’adozione, oggi, è un procedimento estremamente complesso, burocratizzato, frustrante. Sia per le coppie, che per gli operatori del settore. E’ indietro, perché il suo sistema – unico in Europa – prevede assurde procedure di tipo giudiziale, quasi inquisitorio, come se la disponibilità ad adottare da parte di tante coppie (eterosessuali, per il momento) fosse una colpa, invece che un merito.

L’Italia è indietro perché ci sono ancora tanti, troppi bambini dimenticati nelle comunità educative, e minori che vengono strappati ogni giorno alla propria famiglia, per colpa di uno stato inerte. Uno stato inspiegabilmente refrattario ad attuare politiche serie a sostegno della famiglia e degne di un paese civile. In questo senso, paesi come la Moldova e l’Ucraina – che con i minori abbandonati hanno qualche problema in più di noi – ci superano: lo sapeva, caro Sindaco Marino?

L’Italia è indietro perché non esiste ancora una banca dati dei minori adottabili come si deve: affidabile, effettivamente funzionante, a pieno regime. Ci sono voluti anni, ad Ai.Bi., per vincere questa battaglia, e la firma del decreto dirigenziale dello scorso 15 febbraio, con il quale si dava avvio al primo database in materia, ci sembrava una conquista importante. A oggi, invece, sembra si sia trattata solo di una vittoria di Pirro.

L’Italia – ancora – è indietro perché non sembra profilarsi nemmeno vagamente, all’orizzonte, la possibilità di rendere gratuite le adozioni, come accade invece nei paesi del nord Europa. E’ indietro, perché le famiglie, spesso e volentieri, per poter adottare devono accendere un mutuo; Lei capirà certamente quanto questo sia di scarso incentivo, tanto più in periodo di crisi.

Ecco: sono queste, secondo noi, le vere ragioni per cui l’Italia è indietro nel rispetto dei diritti umani, caro Sindaco. Sono i bambini la vera priorità, quando si parla di adozione: non lo dimentichi.

Dopodiché, se essere di sinistra, come Lei rivendica, significa difendere i (presunti) diritti di pochi adulti forti, trascurando quelli (certi) di una maggioranza indifesa, allora Le consigliamo davvero di rivedere l’orientamento politico che Le ha permesso di arrivare a ricoprire il Suo attuale ruolo pubblico.