Bahia: discutendo il diritto alla convivenza familiare e comunitaria

Lunedí 13 e martedí 14 giugno si é svolto nella cittá di Salvador il seminario “Discutendo il diritto alla convivenza famigliare e comunitaria di bambini e adolescenti dello Stato di Bahia”

L’incontro é stato organizzato dalla segreteria di sviluppo sociale e lotta alla povertá – SEDES, attraverso la sovrintendenza di assistenza sociale – SAS.

Sono stati presentati diversi dati sui programmi di accoglienza istituzionale implementati nello stato di Bahia, così come esperienze di accoglienza istituzionale e familiare realizzate in Bahia e in altri stati del Brasile.

Secondo una prima stima elaborata su un campione di circa 400 bambini istituzionalizzati nello stato di Bahia, il 20% rimane in istituto fino a 06 mesi, il 40% per un periodo compreso tra 06 mesi e 01 anno e il 33% per un periodo superiore a 06 anni. Rispetto ai legami familiari, il 31% dei minori mantiene un rapporto con la propria famiglia, il 41% non intrattiene alcuna relazione, nel 4% dei casi i genitori non possono mantenere contatto con i figli a seguito di una decisione del tribunale, del 16% dei minori non si hanno notizie della famiglia e l’8% dei bambini sono orfani.

Sono stati poi discussi il Piano nazionale di promozione, protezione e difesa del diritto alla convivenza familiare e comunitaria e le ultime innovazioni legislative; é stato presentato il ruolo dei centri di referenza in assistenza sociale e dei centri di referenza specializzati in assistenza sociale, di recente creazione, in relazione ai minori in situazione di abbandono e di accoglienza istituzionale.

Ai.Bi. é stata invitata a presentare il lavoro realizzato nel municipio di Campo Formoso, esperienza positiva di reinserimento familiare e comunitario di minori istituzionalizzata.

É stata opportunitá di mostrare a tecnici del settore quanto da noi realizzato, condividere con loro metodologie e problematiche e realizzare in tal modo un utile scambio di esperienze.

Il seminario ha avuto inoltre lo scopo di stimolare i comuni ad elaborare i propri piani municipali di promozione, protezione e difesa del diritto alla convivenza familiare e comunitaria.