Don Massimiliano Sabbadini, nuovo assistente spirituale de “La Pietra Scartata” della diocesi di Milano “Nell’accogliere figli non tuoi si moltiplica la grandezza del cuore”

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Nell’accogliere figli non tuoi si moltiplica la grandezza del cuore”. A parlare è don Massimiliano Sabbadini, nuovo assistente spirituale de “La Pietra Scartata” della Diocesi di Milano, l’ associazione di fedeli, costituita nel 2007 dalle famiglie adottive e affidatarie di Ai.Bi, Amici dei Bambini.

Don Massimiliano,  in questi giorni è ad Assisi con Monsignor Antonio Interguglielmi, direttore dell’ufficio per le Aggregazioni Laicali e le Confraternite della Diocesi di Roma, per guidare le famiglie adottive di Ai.Bi e de La Pietra Scartata, nel consueto incontro  sulla spiritualità della adozione quest’anno dedicato al tema “Insulti, menzogne, persecuzioni: vivere una possibile beatitudine tra una guancia da porgere e la spada da prendere”.

Don Sabbadini, nato a Varese, 53 anni, ordinato sacerdote nell’87, nella seconda metà degli anni ’90 è stato direttore della Fondazione degli oratori milanesi, per poi diventare parroco di San Luigi Gonzaga a Milano e quindi, nell’agosto di quest’anno, nominato  vicedirettore di Caritas Ambrosiana.

Nel mese di novembre viene nominato dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, nuovo assistente spirituale de “La Pietra Scartata” della Diocesi di Milano.

Una nuova sfida – continua Don Massimiliano – che mi infonde tanto entusiasmo perché quello che mi aspetta è un percorso particolare in cui dovrò imparare, ascoltare e accompagnare tanti giovani cuori all’accoglienza. E questo mi riempie di gioia perché è proprio nell’accoglienza che sento il profumo del Vangelo”.

 Da ‘semplice’ parroco “ho avuto alcune occasioni in cu sono stato il depositario di confidenze –  precisa –  timori e speranze di giovani coppie in attesa di un bambino in affido e o in adozione o che stavano vivendo in itinere questa meravigliosa esperienza. Per questo sono felice di aver ricevuto da parte dell’Arcivescovo Scola questo gravoso incarico. Un incarico promettente anche e soprattutto dal punto di vista evangelico  che in quanto tale riveste per me un particolare interesse spirituale”. 

Inoltre tra le funzioni di Don Sabbadini, come si legge nella missiva di nomina a firma dell’Arcivescovo Scola, c’è quello di “avere cura di favorire i rapporti dell’Associazione con l’Arcivescovo e con la pastorale diocesana”.

Ma soprattutto cercherò di essere un punto di riferimento aggiunge – per tutte le  famiglie di Ai.Bi confrontandomi con loro costantemente anche e soprattutto su quelle che sono le insidie della società moderna e tutte quelle dinamiche interne ed esterne che possono minarne la stabilità e l’armonia”.

Don Massimiliano fa anche riferimento, così, “all’attuale scenario socio-politico – precisa – che di sicuro non è incoraggiante ne’ per la famiglia composta da una mamma e un papà, ne’ per le adozioni e in senso più largo per l’accoglienza. Alla luce di tutto questo assume ancora di più un ruolo fondamentale la mia presenza e la mia guida: punto di ancoraggio e confronto costruttivo e dialettico

Del resto la priorità massima sono “i bambini abbandonati – conclude – che continuano ad essere le ‘categorie’ più fragili e vulnerabili e il cui grido silenzioso prima o poi riuscirà a squarciare la notte dell’indifferenza. E io sono qua insieme alle famiglie di Ai.Bi per ascoltare e accogliere questo grido”

Ma per farlo bisogna “riscoprire il valore della riflessione, della preghiera e della sapienza – aggiunge -, bisogna ritrovarsi e fare unione”, proprio come avviene in questi giorni nel corso dell’annuale incontro di spiritualità di Assisi.

“Perché i nostri bambini  – conclude – non hanno bisogno di eroi solitari ma di un’intera collettività che fa fronte compatto”.