E’ dramma “culle vuote”. Intanto italiani e immigrati scappano in Germania e Gran Bretagna

culle vuoteCi stiamo estinguendo. In Italia nascono sempre meno bambini, aumenta la speranza di vita e la percentuale di over 65, le donne (complice la crisi economica e l’assenza di garanzie contrattuali sul posto di lavoro) sono sempre meno predisposte a fare la mamma e gli immigrati vedono l’Italia solo ed esclusivamente come un Paese di passaggio verso la Germania e la Gran Bretagna. Questa è la drammatica fotografia scattata dall’Istat che regista gli indicatori demografici riferiti all’anno 2013 (514mila nuovi nati in Italia nel 2013: è calo per il quinto anno consecutivo). Dati preoccupanti, che segnano un ulteriore invecchiamento della popolazione italiana, legato sia al crollo demografico, a cui sicuramente non è estranea la crisi economica, sia il calo degli immigrati (2mila in meno rispetto all’anno precedente).  Il dato delle nascite è sicuramente il dato più significativo: circa l’80% dei nuovi nati proviene da donne italiane,il 20% da donne straniere. Il numero medio di figli per donna scende da 1,42 nel 2012 a 1,39 nel 2013. E se da un lato ci sono meno bambini, aumentano invece gli anziani: si allunga, infatti, la speranza di vita, giunta nel 2013 a 79,8 anni per gli uomini e a 84,6 anni per le donne. A fine 2013, gli over 65 anni e oltre rappresentano il 21,4% del totale (21,2% nel 2012), risultando in ulteriore aumento, mentre i giovani fino a 14 anni di età scendono al 13,9% (dal 14% del 2012). E’ dunque un Paese per vecchi. Ad aggravare la situazione è il calo dell’immigrazione, o meglio la permanenza degli immigrati in Italia. Se fino a qualche anno fa infatti la crisi delle “culle vuote italiane” veniva controbilanciata dalle nascite da unioni con immigrati, dal 2013 l’Istat ha registrato un preoccupante fenomeno: sempre più immigrati si trasferiscono scelgono di vivere all’estero. L’Italia è solo un “ponte” per l’Europa dove la crisi economica si sente meno. I cittadini stranieri entrati in Italia sono stati 279 mila nel 2013 contro i 321 mila del 2012: 42mila in meno. I rimpatri di italiani sono 28 mila. Il crollo delle nascite è legato anche a un preoccupante calo di matrimoni. Nel 2013 si sono celebrati meno di 200mila matrimoni il più basso nella storia del paese. Per non parlare del matrimonio con rito religioso che perde ulteriore terreno nei confronti del rito civile. Tra il 2008 e il 2013 la quota di sposi che sceglie il primo passa infatti dal 63% al 57%, mentre la quota di coloro che scelgono di sposarsi con rito civile cresce dal 37% al 43%.