E’ proprio vero che si può prevenire l’abbandono con il sostegno a distanza?

Buongiorno Ai.Bi.

Ho cominciato a documentarmi sulla possibilità di adottare un bambino a distanza e a dare un’occhiata ai siti delle varie associazioni che si occupano di questo particolare tipo di sostegno. Dando uno sguardo alle schede dei minori proposti per l’adozione a distanza, mi sono però accorto di un aspetto che trovo piuttosto particolare e che, sinceramente, non mi aspettavo. In alcuni casi si tratta di bambini che non sembrano avere particolari problemi. Vanno a scuola, non soffrono di particolari malattie e hanno addirittura una famiglia, quindi non sono abbandonati e non vivono negli istituti. Non provo certo meno amore per loro rispetto agli altri bambini che si trovano in condizioni peggiori, ma mi chiedo, senza alcuna polemica, perché mai invitiate ad adottare a distanza un bambino che non ha particolari problemi.

Grazie per il chiarimento,

Luigi

 

 

carlotta pacioneCaro Luigi,

c’è un aspetto fondamentale da tenere presente: non è assolutamente detto che un bambino che oggi non è abbandonato non corra il rischio di esserlo domani. L’abbandono è una piaga che affligge milioni di minori al mondo e che rischia di travolgerne molti altri, soprattutto nei Paesi più poveri del mondo, dove fame e povertà spesso impediscono alle famiglie di prendersi cura adeguatamente dei loro bambini. È in questi contesti che Amici dei Bambini opera con i suoi progetti di adozione a distanza e sostegno a distanza. E uno degli obiettivi principali della nostra missione è la prevenzione dell’abbandono.

Prevenire l’abbandono vuol dire innanzitutto fare di tutto per evitare che si materializzino quelle condizioni che potrebbero indurre una famiglia ad abbandonare il proprio figlio o non prendersi più cura di lui. Alcuni dei bambini segnalati sul nostro sito per i quali invitiamo ad attivare un’adozione a distanza talvolta non sono abbandonati, non vivono in istituto e non presentano particolari patologie. Ma sono comunque ritenuti a rischio di abbandono, per cui si rende necessario aiutare loro e la loro famiglia per prevenire che questa triste eventualità si realizzi. Pertanto, con l’adozione a distanza, Ai.Bi. garantisce a questi bambini tutti quei servizi che le loro famiglie non riescono a offrire loro. Grazie a questa forma di sostegno, infatti, è possibile assicurare sostegno educativo e psicologico, assistenza sanitaria, pasti caldi, la possibilità di andare a scuola e di crescere con serenità. Molti bambini, infatti, pur non vivendo stabilmente in istituto perché hanno una famiglia, frequentano con regolarità i centri per minori sostenuti da Ai.Bi. Inoltre, l’adozione a distanza serve anche per supportare le famiglie di questi bambini, inserendole per esempio in progetti di microcredito o aiutandole economicamente, in modo che possano evitare di compiere la scelta più drammatica: quella dell’abbandono.

Un caro saluto,

 

Carlotta Pacione

Ufficio Adozione e Sostegno a Distanza di Ai.Bi.